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Migranti: Cri Sicilia, tempi troppo lunghi, migliorare procedure sbarco

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Palermo, 26 ott. (AdnKronos) – Dall’inizio del 2016 sono circa 153.000 le persone in fuga arrivate in Italia dal mare. Soltanto lo scorso anno 2892 persone hanno perso la vita sulla rotta del Mediterraneo centrale, nel tratto tra la Libia e l’Italia. Il maggior numero di sbarchi è avvenuto sulle coste siciliane, dove i volontari e gli operatori Cri della Sicilia sono impegnati nelle operazioni di assistenza sanitaria, ristoro e supporto psicologico, mentre le autorità procedono all’identificazione delle persone sbarcate. “Le attuali operazioni di ricerca e soccorso messe in atto sono il risultato di politiche temporanee di risposta all’emergenza” dice Luigi Corsaro, presidente regionale Cri Sicilia, per il quale si tratta di “una soluzione di certo provvisoria e non risolutiva della crisi migratoria in atto”.
“In quanto chiamati in prima persona a ridurre le condizioni di vulnerabilità e rendere più umane le condizioni di chi arriva sulle nostre coste – prosegue -, non possiamo restare indifferenti neanche davanti a quanto accade nei nostri porti”. “I tempi di attesa durante le operazioni di sbarco – spiegano dalla Croce Rossa – sono ancora troppo lunghi e rendono insostenibili le ore trascorse nei porti e sulle navi sia per le persone sbarcate che per gli stessi volontari Cri e per il personale di enti e associazioni coinvolto nelle operazioni, creando una situazione di malessere diffusa”.