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Sabato 23 aprile Arezzo celebra il Giubileo di San Donato

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Sabato 23 aprile Arezzo celebra il Giubileo di San Donato

Diciotto Comuni italiani lo portano direttamente nel loro nome. Oltre centocinquanta lo hanno come Patrono, per non andare oltre i confini nazionali dove tante altre comunità sono legate a questa figura. Parliamo di san Donato, il vescovo martire morto ad Arezzo il 7 agosto  363 e patrono della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro.

Sabato 23 aprile verrà celebrato con un’iniziativa speciale e a cui prenderanno parte decine di comunità provenienti da tutta Italia. L’iniziativa, organizzata in occasione del Giubileo della Misericordia, vedrà tra gli altri la partecipazione del cardinale Beniamino Stella, Prefetto della Congregazione per il clero.

L’appuntamento che ha preso corpo, anche sotto la spinta del parroco della Cattedrale e della Pieve di Santa Maria mons. Alvaro Bardelli, avrà inizio alle 9 con l’ingresso dalla Porta Santa e l’omaggio all’Arca di san Donato custodita nel Duomo aretino. Alle 9.30 è prevista una tappa alla Pieve di Santa Maria, per omaggiare il Santo nella chiesa dove è custodito il suo prezioso busto reliquiario, quindi alle 10 il ritrovo in piazza Grande per il saluto del sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli e delle Autorità e l’avvio di una processione – sia di carattere storico, che religioso – per le vie del centro, verso la Cattedrale. Alle 11.30 ci sarà la Messa solenne nel sagrato della Cattedrale presieduta dal cardinale Beniamino Stella, che già nel 2015 ebbe modo di prestare il suo servizio ad Arezzo in occasione della solennità della Madonna del Conforto.

La liturgia sarà trasmessa in diretta dall’emittente comunitaria della diocesi TSD nel canale 85 e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live.

Il legame tra le città che venerano san Donato di Arezzo o che lo hanno nel loro nome sta crescendo negli ultimi anni. Per questo è nata l’associazione delle città di San Donato con l’intento di sviluppare la promozione e la conoscenza dell’Apostolo della Tuscia sotto vari aspetti: dalla tutela del patrimonio storico, culturale e religioso legato alla presenza del culto, alla crescita delle tradizioni e della manifestazioni; dall’offerta turistica a manifestazioni itineranti; fino ad arrivare a convegni e studi nelle diverse città. Tra queste località spiccano, solo per citarne alcune, San Donato Val di Comino, in Ciociaria, Ripacandida, Biccari, Intesa Salentino, San Donato di Lecce, San Donato di Ninea e Anzi. Anche all’estero san Donato è molto venerato, come per esempio a Içara in Brasile, che lo scorso luglio ha siglato un gemellaggio con la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro quando l’arcivescovo Riccardo Fontana ha consegnato una reliquia a padre Antonio Vander perché la città di Içara ne potesse venerare la memoria.

«In questi ultimi anni – ha spiegato l’arcivescovo Riccardo Fontanasi è sviluppato un legame spirituale fra la Chiesa aretina-cortonese-biturgense e le molte altre comunità diocesane e parrocchiali che invocano l’Apostolo della Tuscia come loro Patrono; delegazioni del nostro clero sono state invitate a presenziare a celebrazioni in onore del nostro Santo in varie parti d’Italia e si è intensificata la richiesta dell’invio di sue reliquie da custodire e venerare in quei luoghi».

“Per esempio, lo scorso 11 aprile in una cittadina del Molise, san Donato è stato solennemente festeggiato e per la prima volta è giunto dalla Cattedrale di Arezzo il nuovo artistico e prezioso reliquiario, che da ora in poi sarà inviato a richiesta dei devoti. L’anno giubilare straordinario in corso ha offerto quindi il motivo di svolgere per la prima volta un grande raduno proprio in Arezzo. Per la nostra Chiesa diocesana si tratta di un avvenimento storico, che permette finalmente di renderci conto di quanto sia vivo e diffuso in Europa e in altre parti del mondo il culto del nostro Patrono” – ha concluso l’arcivescovo.

Mons. Alvaro Bardelli, parroco della Cattedrale e della Pieve di Santa Maria ha aggiunto che «avremo la gioia di ospitare fraternamente per un giorno i devoti del nostro Santo e di far conoscere loro direttamente il centro del suo culto che è la città di Arezzo, con la Chiesa cattedrale e Santa Maria della Pieve. Per i fedeli aretini la giornata del prossimo 23 aprile costituirà certamente uno stimolo sia a venerare con maggiore impegno san Donato, imitandone le grandi virtù cristiane e invocandone il patrocinio, sia a favorire in ogni modo l’incremento del suo culto anche oltre Arezzo, come fecero i nostri antichi padri».

San Donato è il secondo vescovo di Arezzo. Visse nel IV secolo, epoca della conversione delle popolazioni italiche grazie allo zelo di santi vescovi; fu sepolto sul colle del Pionta e il suo successore Gelasio edificò sopra il sepolcro un piccolo oratorio, testimonianza che il culto si sviluppò subito. Le testimonianze scritte più antiche riguardo al culto del Santo, risalgono al V secolo e provengono da Roma, dove a san Donato erano già allora dedicate chiese e monasteri. La diffusione dei libri liturgici romani favorì anche la diffusione del culto di san Donato in tutto l’Occidente cristiano, stimolata anche dalla lettura della sua Passio redatta in Roma nel VII secolo e che lo esalta come martire; quel testo ne fece conoscere a largo raggio le virtù e la potenza taumaturgica. I Longobardi, i Carolingi e gli imperatori sassoni contribuirono molto a diffondere la devozione al Santo in Italia e in Europa. Il culto fu favorito anche dal fatto che per tutto il Medioevo il vescovato aretino ebbe grande influenza sia spirituale che politica. In epoca recente è stata poi l’emigrazione degli aretini a incrementare all’estero la devozione, tanto che il culto di san Donato è così giunto fino in Brasile.

«L’Amministrazione comunale ha dedicato molte energie e altre ne dedicherà per far sì che questa giornata sia ricordata con gioia da parte dei pellegrini che giungono ad Arezzo – ha aggiunto Alessandro Ghinelli, sindaco di Arezzo -. Trovare la possibilità di movimentare qualche migliaio di persone, qualcuno anche portatore di handicap, non è semplice. Lo sforzo organizzativo è stato imponente, ma sono sicuro che il risultato sarà apprezzato da tutti, anche perché la nostra città nella parte sommitale è così bella che anche qualche piccola sbavatura potrà essere dimenticata».

«La Fraternita dei laici – ha spiegato il Primo Rettore Pier Luigi Rossiporta il suo piccolo contributo a questa importante manifestazione garantendo l’accoglienza civile, insieme al Sindaco di Arezzo, a tutti gli altri sindaci che verranno ad Arezzo per l’occasione. A partire dalle 10 saremo in piazza Grande dove è custodita la Misericordia del Rossellino e dove sono i nostri due patroni: san Donato e il beato Gregorio X. Invito tutti gli aretini a partecipare in maniera corale a questa iniziativa consapevoli di essere una comunità».