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Un consiglio comunale aperto su Ato rifiuti Toscana sud

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Un consiglio comunale aperto su Ato rifiuti Toscana sud

Il gruppo consiliare Movimento 5 Stelle chiede un Consiglio Comunale aperto sulla situazione sempre più grave di Ato rifiuti Toscana Sud.

«Oggi è un giorno di speranza e di soddisfazione. Di speranza perché i cittadini hanno gli strumenti per guardare con occhi diversi coloro che ci hanno amministrato finora. Di soddisfazione perché due anni abbondanti di avvisi, incontri pubblici e informali con i sindaci, interrogazioni, mozioni e solleciti inascoltati e osteggiati trovano riscontro in indagini della magistratura e nell’Anac.
Quando l’autorità giudiziaria e, cosa ancora più grave, l’Autorità nazionale anticorruzione sono costrette a intervenire per porre rimedio a criticità evidenti da molto tempo, vuol dire che la politica ha abdicato al suo ruolo, dimostrandosi incapace di controllare coloro a cui ha delegato le responsabilità della gestione dei servizi: amministratori che insistono in un’azione volta a garantire non gli interessi dei cittadini ma solo la propria posizione di governo. E a proposito di politica, in un mondo corretto, gli amministratori dei territori che si sono dimostrati incompetenti o indifferenti all’interesse pubblico dovrebbero avere la buona creanza di dimettersi e di non ricoprire più alcuna carica pubblica, né ruoli in qualsivoglia società. I sindaci dell’Ato Sud sono rimasti indifferenti, ahimè, alle nostre contestazioni e ciò ha portato ad aumenti ingiusti della Tari, a politiche fallimentari per la raccolta differenziata e al mantenimento in vita di evidenti conflitti di interesse.
Dopo l’intervento della procura fiorentina, gli arresti domiciliari per il direttore generale di Ato sud e la sospensione degli amministratori di Sei Toscana e Sienambiente, l’Anac ha adottato “Misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio” nei riguardi delle due società. È la certificazione del fallimento totale di un sistema, talmente impantanato nell’autoreferenzialità che non è più in grado di resettarsi e ripartire nella giusta direzione.
Lo dimostra chiaramente la nomina, che non tiene in minimo conto un normale principio di precauzione, a direttore generale del braccio destro del precedente oggi indagato e dal Gip descritto come colui che “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, metteva la sua funzione pubblica a disposizione…” degli amministratori della società appaltatrice “favorendoli nella aggiudicazione della gara”.
Chiediamo al presidente Alessio Mattesini di indire un Consiglio Comunale straordinario e aperto sul tema. Speriamo di ricevere una risposta positiva al riguardo».