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Upda, al via percorso formativo per analogisti

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Roma, 2 nov. (Labitalia) – Un professionista di sostegno che, avvalendosi di un’approfondita conoscenza delle discipline analogiche, trasferisce strumenti e tecniche in grado di promuovere un rivoluzionario quanto salutare stile di vita, orientato a un benessere profondo e duraturo, mediante l’attivazione di un sistema emozionale per la gestione equilibrata del rapporto tra pensiero razionale ed emotività. E’ l’analogista, una nuova figura professionale disciplinata dalla legge 4/2013.
Alla sua formazione è destinato un percorso di studi organizzato dall’Università popolare ‘Stefano Benemeglio’ delle discipline analogiche (Upda), in partenza in varie sedi per il nuovo anno accademico, dopo gli Open day di presentazione. La formazione integrale in discipline analogiche è un percorso strutturato in 5 corsi di studio: Ipnosi dinamica benemegliana, Comunicazione analogica non verbale, Filosofia analogica, Fisioanalogia per il benessere e la salute, Attività di analogista.
Fondate da Stefano Benemeglio – psicologo, ipnologo e autore di studi sul comportamento umano a partire dagli anni ’60 – le discipline analogiche si propongono di contribuire allo sviluppo del potenziale umano e al recupero della qualità della vita. Negli ultimi 50 anni di studi, queste discipline si sono arricchite di un corpo teorico e sperimentale.
È nata così una nuova scienza del benessere basata su principi definiti e su una precisa metodologia che tutti possono apprendere per decodificare l’alfabeto dell’inconscio e il linguaggio non verbale e analogico attraverso il quale il mondo emotivo esprime e comunica costantemente il suo stato e le sue esigenze e anche sogni e aspirazioni non di rado in totale e spiacevole contraddizione con ciò che la logica e la ragione si prefigge.
Per le discipline analogiche, allora, dialogare con l’inconscio è la chiave di volta sia per risolvere problematiche esistenziali che diversamente non sarebbe possibile conoscere e decomprimere sia per riappropriarsi del proprio destino.
Un metodo innovativo, veloce e di auto-aiuto, che esorta a dialogare a tu per tu con l’inconscio attraverso un percorso olistico innovativo, pragmatico e volto al riequilibrio emozionale e che non vuole sostituirsi né a cure farmacologiche né alla psicoterapia classica, dalla quale l’approccio analogico si differenzia anche per metodologie e tempistiche.

“Dialogare con l’inconscio – spiega Stefano Benemeglio – è possibile e indispensabile perché le nostre scelte il più delle volte sono determinate dall’influenza dell’istanza emotiva e, come dico spesso ai miei allievi, ‘non si muove foglia che l’inconscio non voglia’. Le due istanze presenti in noi, la razionalità, con la quale per cultura ci identifichiamo, e il mondo delle emozioni (inconscio o istinto), entrano in conflitto per obiettivi diversi e anche per leggi e linguaggi diversi. E in particolare per l’inconscio non è vero ciò che è vero ma è vero ciò che coinvolge”.
“Ma a dare il via al tormento interiore – avverte – è soprattutto l’incomunicabilità, poiché l’istanza logica (ragione) si esprime con il linguaggio verbale, mentre quella emotiva (inconscio/istinto) comunica attraverso il linguaggio non verbale e non logico (ovvero analogico) del corpo. Al contrario di quanto si è finora creduto, l’inconscio è intelligente e ben organizzato e opera con propri dinamismi esprimendo ogni istante turbamenti e blocchi, gradimenti o rifiuti. E sopra ogni cosa l’inconscio comunica esigenze e aspirazioni profonde spingendo l’individuo a conseguire il sogno, ossia l’oggetto del proprio desiderio”.
“La decodifica del linguaggio non verbale, allora, vuole dare voce all’inconscio e ai bisogni dell’Essere – sottolinea – che diversamente resterebbero ignorati e repressi fino ad alimentare frustrazioni e tormento interiore. Per noi analogisti, allora, è indispensabile che il dialogo fra ragione e inconscio diventi un vero e proprio negoziato attraverso il quale raggiungere la felicità, ovvero quell’armonia fra volere e potere necessaria per perseguire i propri sogni in libertà e in pace con la propria coscienza e la propria dignità”.