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A Cremona primo percorso formativo in restauro di strumenti musicali

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Cremona, 21 apr. (Labitalia) – Patria del violino e da sempre sede privilegiata della liuteria a livello mondiale, Cremona ora è anche sede del percorso formativo professionalizzante abilitante al restauro di strumenti musicali, strumentazioni e strumenti scientifici e tecnici. Il percorso, primo e unico in Italia, attivato dall’Università di Pavia presso la sede del dipartimento di Musicologia e beni culturali di Cremona, è uno dei sei indirizzi del corso di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali. Nato nell’ambito del distretto culturale del Comune di Cremona, con il sostegno della Fondazione Cariplo, in convenzione con Politecnico di Milano, Cr.Forma, Scuola internazionale di Liuteria, Fondazione Museo del Violino e Comune di Cremona e con il supporto dei laboratori di ricerca Arvedi dell’Università di Pavia e del Politecnico di Milano, il progetto valorizza e amplia l’offerta formativa del dipartimento di Musicologia di Cremona, prima sede universitaria italiana ad aver attivato un corso di Storia degli strumenti musicali e l’unica ad avere una collezione di strumenti inserita nel Sistema museale d’ateneo.
Il corso, della durata di cinque anni, orientato a una formazione tecnica e culturale che coniughi perfettamente gli ambiti umanistico e scientifico, abbraccia un ventaglio ampio di discipline: dalla biologia applicata al restauro alla fisica, dalla museologia alla chimica organica e del restauro, dall’acustica musicale alla storia della prassi esecutiva, della musica tout court a quella, ovviamente, degli strumenti musicali. Completano l’offerta formativa i laboratori dedicati agli strumenti e alla strumentazione scientifica e tecnica che, con un incremento progressivo di ore di lavoro concreto sugli strumenti fino a un totale di 2.500 nel quinquennio, costituiscono un momento imprescindibile del percorso professionalizzante.
Poiché, inoltre, dal secondo anno gli oggetti dei laboratori (strumenti musicali e strumentazione scientifica) diventano beni tutelati, gli allievi hanno la possibilità di intervenire su oggetti preziosi, nonché su collezioni pubbliche. Il laureato magistrale in Conservazione e restauro dei beni culturali è abilitato alla professione di restauratore di beni vincolati, essendo in grado di operare nei campi della conservazione, del restauro, della gestione e valorizzazione degli strumenti musicali e di quelli della scienza e della tecnica.