Home Nazionale Agrigento: ragazzine usate come corrieri della droga, sei arresti

Agrigento: ragazzine usate come corrieri della droga, sei arresti

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Palermo, 31 ott. (AdnKronos) – Sgominato nell’agrigentino un fiorente smercio di droga destinata a giovani e minori del belicino. I trafficanti, secondo l’accusa, avrebbero usato anche ragazzine come corrieri della droga. Dall’alba di oggi i Carabinieri della Compagnia di Sciacca assieme ai colleghi della locale Stazione, a conclusione di un’articolata attività investigativa, hanno eseguito a Menfi sei ordinanze di custodia cautelare, in carcere ed agli arresti domiciliari, emesse dal GIP Tribunale di Sciacca su richiesta della locale Procura della Repubblica, per i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver destinato l’uso della droga anche a minori. “Le indagini hanno consentito di bloccare una consistente rete di spaccio ed approvvigionamento di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e cocaina, proveniente da Palermo e destinata ad essere smerciata nelle piazze di Menfi, Santa Margherita di Belice, Montevago e Poggioreale”, dicono i carabinieri.
Quello che i Carabinieri hanno accertato, “grazie anche ad attività tecniche ed a numerosi servizi di osservazione e pedinamenti, è che la sostanza stupefacente veniva spesso consegnata a pusher locali che a loro volta la rivendevano ad una clientela molto giovane”.
L’indagine è stata convenzionalmente denominata “Street food” poiché i corrieri, residenti tra Menfi e Santa Margherita di Belice, per organizzare i viaggi necessari per approvvigionarsi dei quantitativi di droga, facevano riferimento a “cene, cibi di strada e fast food”. “La cosa che è apparsa più sconcertante è che il sodalizio in questione a volte impiegava nelle illecite attività anche due ragazze infra-quattordicenni, sia come corrieri sia come assuntori finali delle sostanze stupefacenti – dicono gli inquirenti – I carichi di droga, durante i viaggi da Palermo a Menfi, venivano di sovente nascosti dentro le autovetture utilizzate ma, in alcuni casi, anche all’interno degli indumenti intimi delle giovani ragazze”. Tra gli indagati spiccano le figure di due menfitani, (uno detto papà) ed un altro (detto carciofetto), che gestivano il sodalizio mettendo a disposizione autovetture e telefoni cellulari per l’approvvigionamento ed il trasporto della droga, organizzando con cadenza quasi giornaliera delle sortite nel capoluogo regionale, per effettuare l’acquisto di hashish e cocaina.