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Anche le donne incinta ne consumino di più

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Roma, 10 ago. (AdnKronos Salute) – Non solo castelli di sabbia e giochi in acqua. Per i più piccoli il mare può essere anche la giusta occasione per provare nuovi sapori e imparare a mangiare cibi sani e nutrienti. “La vacanza al mare è un momento di grande gioia per i bambini e proprio per questo si può trasformare nel momento opportuno per insegnarli ad amare il pesce – spiega Italo Farnetani, pediatra e ordinario alla Libera Università Ludes di Malta – L’importante è che sia morbido, quindi facilmente masticabile, piccolo e privo di lische. Per questo consiglio le alici, filetti o piccole polpette, impanate e fritte in padella con l’olio di oliva”.
“In media i bambini italiani mangiano pesce solo una volta a settimana, contro le tre volte raccomandate, quindi sarebbe bene incentivarne il consumo per le sue importanti proprietà”, sottolinea il pediatra all’Adnkronos Salute. E il momento migliore è proprio quello della vacanza al mare: “Il bambino in spiaggia entra in contatto con i pesci, vede i pescatori e i pescherecci, per questo è più predisposto ad accettare tutto ciò che è legato all’ambiente marino. Inoltre, anche da adulto rimarrà legato alle prime estati trascorse sulla spiaggia e a tutte le esperienze collegate, anche il pesce”.
Ma quali sono i pesci preferiti dai bambini e i modi migliori per cucinarlo ai propri figli? “Le alici sono l’ideale perché si deliscano molto bene, sono buone e costano poco – osserva Farnetani – Dall’ottavo mese possono essere usate per lo svezzamento, ma in questo caso vanno lessate. Da un anno vanno bene polpette o crocchette di alici, sarda o pesce spada, merluzzo, palamita in umido. I bambini hanno un cavo orale molto piccolo e una dentazione incompleta, quindi hanno bisogno di cibi molto morbidi. Dai 18 mesi in poi si possono introdurre anche filetti di alici, merluzzo, sarda, spatola, sgombro, pesce spada, palamita, impanati e fritti in padella con olio di oliva”.
Non solo. Secondo l’esperto, anche le donne in gravidanza dovrebbero imparare a mangiarne di più: “I bambini imparano ad amare o a detestare il sapore del pesce fin dal pancione, attraverso il liquido amniotico materno. Se la mamma non lo mangia per loro è qualcosa di estraneo – spiega ancora Farnetani – Sarebbe dunque bene incentivare il consumo di pesce anche durante la gravidanza. Per questo lancio un appello alle 350 mila donne che oggi in Italia sanno di essere incinta: se vogliono fare un regalo ai propri figli mangino più pesce”.