Home Nazionale Ansaldo Sts: Uilm, dopo risultati 2017 urge avvicendamento board

Ansaldo Sts: Uilm, dopo risultati 2017 urge avvicendamento board

0

Roma, 18 dic. (AdnKronos) – “Alle luce dei risultati 2017, urge un avvicendamento del board di Ansaldo Sts”. A dichiararlo, in una nota, è Antonio Apa, segretario generale della Uilm di Genova, “Francamente non so se le previsioni dei risultati di Ansaldo Sts del 2017 possono subire delle variazioni, quello che mi preme evidenziare che alla luce del cda del 15 dicembre la revisione al ribasso della guidance pone forti interrogativi sulla qualità del board di Ansaldo Sts”.
“La riduzione drastica degli ordini, la vicenda di Stoccolma che ha annullato la commessa e richiesto indietro i soldi, dimostra l’incapacità a presidiare il mercato a leggerlo, gestirlo soprattutto a influenzarlo. Inoltre, il calo dei ricavi con un portafoglio ordini acquisto molto robusto, significa che c’è qualche approssimazione nel gestire, controllare la macchina operativa, organizzare il lavoro, soprattutto pianificare le attività. Tutto ciò – sottolinea Apa – rischia di precludere ogni strategia di gestione del cliente. La riduzione della profittabilità, la bassa marginalità porterà a ridotti investimenti e la ridotta capacità di operare con i clienti può produrre elementi negativi sugli investimenti congiunti. L’aver bruciato circa 100 milioni di cassa in un anno e mezzo, conferma che questo buco non credo che venga ridotto”.
“La Uilm a suo tempo – ricorda Apa – si era opposta alla vendita del settore trasporti in particolare di Ansaldo Sts considerata un’eccellenza industriale del sistema paese. A distanza di due anni, constato che la gestione inglese è un fallimento e sarebbe opportuno non solo un disegno industriale credibile che non ci hanno mai illustrato ma sarebbe consigliabile e raccomandabile che lo stesso fosse guidato e gestito così come avviene per Hitachi Breda dal management italiano, o in primis dai giapponesi. Se non si vuole distruggere un patrimonio di eccellenza industriale italiana che molti ci invidiano, ma rischia anche sulla base di quanto sta avvenendo nel settore di rendere la stessa marginale”.