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Banche venete: Bonfrisco, frutto lavoro veneti resti in Veneto

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Roma, 23 giu. (AdnKronos) – “Mi chiedo cosa attenda il governo a riferire al Parlamento su quanto sta accadendo in merito alle banche venete e a trattative con Bruxelles molto preoccupanti”. Ad affermarlo in una nota è la senatrice Cinzia Bonfrisco, componente della Commissione Finanze di Palazzo Madama e presidente della Commissione di vigilanza sulla Cdp.
“Il ministro Padoan – prosegue – dovrebbe chiarire perché Banca Intesa può fare oggi ciò che è stato impedito per mesi agli attuali amministratori, e se il governo ha provato a sollecitare anche altri possibili investitori a forte vocazione territoriale o istituzionali. Salvare le banche si può e si deve ma a condizione che si valorizzi il denaro, soprattutto se dei cittadini, per sostenere il lavoro generato dalle imprese, dagli artigiani, dai commercianti e dai professionisti, che solo tra i clienti di Popolare di Vicenza sono più di un milione”.
Le audizioni in Commissione Finanze, spiega Bonfrisco, “hanno chiarito che a produrre sofferenze bancarie sono state in larghissima parte grandi operazioni finanziarie in capo a grandi imprese. È paradossale quindi che a pagare il prezzo più alto siano oggi le piccole imprese, quel popolo di imprenditori senza brochure mirabolanti o relazioni altolocate ma pieni di cervello e voglia di lavorare: il loro lavoro e i loro soldi devono restare in Veneto. Mi appello a tutti veneti affinché si ritrovi insieme l’orgoglio delle nostre eccellenze e si cerchi con il governo la soluzione più giusta per l’Europa e per il Veneto. E’ questo per me – conclude – il vero significato di quel principio di autonomia e sussidiarietà che invochiamo nel prossimo referendum popolare”.