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Bimbi intossicati da monossido, per 10 giorni no sport e videogiochi

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Milano, 13 dic. (AdnKronos Salute) – Dieci giorni senza sport né videogiochi per i bimbi rimesti intossicati dal monossido di carbonio nella scuola ‘Carlo Ignazio Giulio’ di San Giorgio Canavese, in provincia di Torino. La raccomandazione arriva dal tossicologo Carlo Locatelli, direttore del Centro antiveleni della Maugeri di Pavia, il cui team è intervenuto per definire il trattamento ai pazienti. Il Cav pavese offre infatti consulenza h24 a Pronto soccorso e Dipartimenti emergenza/urgenza come quelli degli ospedali piemontesi che hanno assistito gli alunni con malori.
“In generale – suggerisce Locatelli che ieri sera ha inviato una nota alle autorità scolastiche e sanitarie locali – è consigliabile non sottoporre i bambini che hanno presentato sintomi di intossicazione a sforzi fisici (per esempio attività sportiva) e a esercizi che richiedano eccessiva concentrazione (ad esempio videogiochi) per i prossimi 10 giorni”.
“La valutazione clinica dei bambini e il conseguente trattamento – spiega l’esperto – sono stati concordati dai medici del Centro antiveleni di Pavia con i pediatri degli ospedali coinvolti, valutando i rischi nel modo più appropriato possibile. Le indicazioni al trattamento e all’esecuzione di indagini strumentali ed ematochimiche sono state definite e fornite nei singoli casi considerando la sintomatologia complessiva (presente in Pronto soccorso, sul luogo dell’evento e riferita nei giorni precedenti), nonché sulla base dei dati di esposizione”. “Nei bambini che sono risultati asintomatici nell’ultima settimana – prosegue Locatelli – possono essere programmati ulteriori approfondimenti (elettrocardiogramma ed eventuali controlli ematochimici), senza urgenza e a giudizio del medico curante”.
“In caso di comparsa di sintomi quali stanchezza eccessiva, difficoltà di concentrazione e/o cefalea – indica il tossicologo – si consiglia di contattare il curante o il Cav di Pavia. In caso di persistenza di sintomatologia quale eccessiva stanchezza, difficoltà di concentrazione o comparsa di cefalea nelle 2 settimane successive all’esposizione, si consiglia di contattare il pediatra o il nostro servizio. I casi sintomatici e/o i casi trattati in camera iperbarica necessitano di un controllo clinico presso il medico curante a un mese dall’esposizione”.