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Bitcoin: Pimpinella (Apsp), rischi per terrorismo ed evasione fiscale

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Milano, 11 dic. (AdnKronos) – Terrorismo ed evasione fiscale, sono questi i rischi legati ai bitcoin e in generale alle criptovalute. A fare l’analisi di un sistema complesso e in continua evoluzione è Maurizio Pimpinella, presidente Apsp, l’Associazione prestatori servizi di pagamento che di recente ha dato vita a un Osservatorio permanente sul fenomeno per quantificare benefici e pericoli.
I bitcoin, nati nel 2009, sono unità di conto composte da stringhe uniche di numeri e lettere che costituiscono unità di moneta e hanno valore solo perché gli utenti sono disposti a pagare per loro. E’ la prima moneta virtuale convertibile decentrata, ossia non emessa da una banca centrale o da un’autorità pubblica, le transazioni vengono certificate e archiviate in una sorta di registro pubblico creato all’interno della rete informatica e suddiviso in comparti collegati e protetti (‘blockchain’). Diversi i vantaggi: l’eventuale anonimato, nessun costo di transazione, trasferimento in tempo reale e nessun limite.
“Gli operatori che offrono questo servizio non figurano tra i destinatari della normativa antiriciclaggio, non essendo tenuti all’osservanza degli obblighi di verifica della clientela, registrazione dei dati e segnalazioni di operazioni sospette, soprattutto legate all’evasione fiscale e al terrorismo”, spiega Pimpinella all’Adnkronos. “E’ cresciuto a dismisura il numero di siti web e chat di affiliati alle organizzazioni terroristiche che promuovono il ricorso ai bitcoin” e questo “oro digitale è estremamente attraente per i criminali perché trasferisce velocemente e in modo sicuro e anonimo quantità illimitate di denaro”.