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Coca-Cola: ricerca Sda Bocconi, genera 813 mln euro risorse, 0,05% Pil

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Milano, 19 apr. (Labitalia) – E’ il 1° soggetto nel settore delle bibite e delle bevande per risorse generate e il 1° datore di lavoro nell’industria del settore. Con 813 milioni di euro di risorse generate e distribuite in Italia (0,05% del Pil) e 389 milioni di euro destinati allo Stato generati dalle imposte sui prodotti (0,2% del totale delle imposte versate complessivamente in Italia), e con un impatto occupazionale complessivo di 25.610 posti di lavoro (0,11% della forza lavoro totale in Italia). E’ la fotografia della Coca-Cola.
A scattarla una ricerca commissionata da Coca-Cola Hbc Italia, e realizzata da Sda Bocconi School of Management, sull’impatto economico e occupazionale di Coca-Cola nel Paese relativo al 2015. L’indagine è stata presentata oggi, a Milano, in una conferenza stampa alla quale sono intervenuti Fabrizio Perretti, docente dell’Università Bocconi e autore della ricerca, Giangiacomo Pierini, direttore Relazioni istituzionali e Comunicazione Coca-Cola Hbc Italia, e Cristina Broch, direttore Relazioni istituzionali e Comunicazione Coca-Cola Italia.
E proprio nel 2017 Coca Cola festeggia 90 anni: era il 1927 quando la Società Romana Acque Gassose iniziò l’imbottigliamento e la distribuzione in tutta Italia della bevanda, la cui ricetta continua ad essere segreta. Gli investimenti dell’azienda vanno avanti da tre generazioni nel nostro paese e sono saldamente radicati nelle realtà locali. Una scelta che ha portato Coca Cola ad essere tra i primi posti in termini di risorse generate nel sistema economico italiano, che contribuisce a creare occupazione partecipando attivamente allo sviluppo del Paese.
Lo studio ha preso in esame il mondo Coca-Cola, presente in Italia con quattro società: Coca-Cola Italia, Coca-Cola Hbc Italia, Fonti del Vulture, Sibeg. In particolare, viene analizzato l’impatto economico di Coca-Cola nel Paese distinguendo tre principali attori: Stato (imposte e contributi versati), imprese (acquisti di beni e servizi e investimenti di beni materiali), famiglie (salari e stipendi erogati ai propri dipendenti). La rilevazione dell’impatto occupazionale è stata condotta distinguendo tra impatto diretto, riferito al numero di dipendenti presso gli stabilimenti e le sedi di Coca-Cola, e impatto indiretto, riferito al numero di dipendenti riconducibili alle filiere in cui l’azienda opera.
“La ricerca di Sda Bocconi è una conferma del ruolo cruciale di Coca-Cola all’interno del tessuto economico nazionale: oltre ad avere una forte presenza industriale con i nostri 4 stabilimenti, siamo capillarmente presenti in tutto il Paese con la nostra forza commerciale, la più grande dell’intero settore Food & Beverage”, commenta Giangiacomo Pierini, direttore Relazioni istituzionali e Comunicazione di Coca-Cola Hbc Italia
“Siamo oltre 2.000 donne e uomini che ogni giorno lavorano con passione per portare bevande di qualità sulle tavole degli italiani, collaborando con oltre 1.000 fornitori con un indotto che genera ulteriori risorse occupazionali ed economiche nel Paese”, aggiunge.
Come ricorda Cristina Broch, direttore Relazioni istituzionali e Comunicazione di Coca-Cola Italia, “in 90 anni di presenza in Italia, Coca-Cola si è profondamente inserita nel suo tessuto economico e sociale, grazie a diverse iniziative a sostegno dello sviluppo del nostro Paese. Da tre generazioni l’azienda investe in Italia e rinnova, da Nord a Sud, il legame e l’affinità, non solo industriale, ma anche di supporto attivo alle grandi sfide e progetti del Paese”. E il 2017 diventa un anno epocale per l’evoluzione degli asset. “L’azienda – spiega – lavorerà alla riduzione dello zucchero e sull’ampliamento della gamma di prodotti. Una particolare attenzione verrà rivolta anche alle confezioni in formato ridotto e a una comunicazione fatta di informazioni sempre più chiare e accessibili”.
“L’impegno dell’azienda – prosegue – è anche nei grandi eventi nazionali e istituzionali, soprattutto per quelli legati al mondo dello sport. L’ultimo risultato positivo in tal senso è stato convertire il padiglione presente a Expo Milano 2015 in un campo di basket coperto nel quartiere periferico di Famagosta per favorire aggregazione e socializzazione. Una ulteriore iniziativa della multinazionale che testimonia la stretta collaborazione tra l’azienda e le istituzioni, ma anche l’attenzione verso i privati con una nuova opportunità per il tessuto cittadino”.
“Dopo la positiva esperienza di Expo Milano 2015, in cui abbiamo raccontato il nostro modello di sostenibilità, continuiamo a promuovere la collaborazione fra industria, istituzioni e associazioni, da cui nascono sempre nuove opportunità a beneficio dei cittadini”, sottolinea ancora.
Nel dettaglio, dalla ricerca emerge, dunque, che il sistema Coca-Cola è il primo soggetto nell’industria delle bibite, con il 32,6% (pari a 2.582 milioni di euro) delle risorse totali di un settore che comprende 313 imprese. Primo attore anche all’interno dell’industria delle bevande, con il 7,2% (pari a 13.001 milioni di euro) delle risorse totali di un comparto che conta 2.135 imprese.
I risultati dello studio testimoniano come Coca-Cola generi valore all’interno del sistema economico nazionale creando un circolo virtuoso di cui beneficia l’intera catena produttiva: nel 2015 Coca-Cola ha distribuito risorse per 424 milioni di euro, 113 mln alle famiglie, 275 mln di euro alle imprese e 16 mln allo Stato. Se a questi dati si aggiungono anche le imposte sui prodotti Coca-Cola, si generano altri 389 milioni di euro destinati allo Stato, per un valore complessivo di 813 milioni di euro (pari allo 0,05% del Pil).
Concentrando l’attenzione sulle imprese, e quindi sui fornitori, Coca-Cola ha acquistando direttamente beni e servizi da oltre 1.000 fornitori (dislocati su tutto lo stivale: il 66% a Nord, il 34% nel Centro e al Sud) per un valore pari a 275 milioni di euro.
Non solo. Coca-Cola è il primo datore di lavoro nell’industria delle bibite e in quella delle bevande: i dipendenti diretti sono 2.100, dislocati in 9 sedi tra uffici, depositi e stabilimenti. L’impatto occupazionale diretto e indiretto è pari a 25.610 lavoratori (0,11% degli occupati totali in Italia), ad ogni posto di lavoro dipendente diretto corrispondono circa 12 posti di lavoro indiretti. Inoltre, le persone che dipendono parzialmente o totalmente dai redditi di lavoro generati direttamente o indirettamente da Coca-Cola sono pari circa a 60.000.
La percentuale di donne in Coca-Cola con riferimento ai quadri e ai dirigenti è superiore rispetto alla media delle imprese attive, rispettivamente 43% contro il 28% e 30% contro il 14%. Le retribuzioni dei dipendenti diretti di Coca-Cola sono mediamente superiori rispetto a quelle italiane a parità di qualifica professionale e si registra una minore sperequazione tra la remunerazione dei dirigenti e quella delle altre qualifiche professionali rispetto alla media delle imprese italiane.
Dal punto di vista territoriale, Coca-Cola distribuisce in totale 147 milioni di euro all’interno della Lombardia, 58 milioni di euro al Veneto, 35 milioni di euro in Abruzzo, 27 milioni di euro in Campania e 7 milioni di euro in Basilicata. Per quanto riguarda l’impatto occupazionale, Coca-Cola contribuisce, direttamente e indirettamente, all’occupazione di 15.805 lavoratori in Lombardia, 4.114 in Abruzzo, 1.428 lavoratori in veneto, 971 in Campania e 278 in Basilicata.