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Consulenti del lavoro, impegnati ogni giorno a contrastare illegalità

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Roma, 16 mar. (Labitalia) – “I consulenti del lavoro sono impegnati ogni giorno nel contrastare l’illegalità, attraverso il rispetto della deontologia professionale e l’applicazione di strumenti come la certificazione e l’asseverazione dei rapporti di lavoro, e non a favorirla. Valga per i voucher come per qualsiasi altra situazione non conforme alla legge”. Si legge in una nota del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro che prosegue: “Marina Calderone, presidente del Consiglio nazionale della categoria, intervenendo oggi al convegno dal titolo ‘Il lavoro che cambia: il nuovo caporalato’, organizzato dal Consiglio provinciale dell’Ordine dei consulenti del lavoro di Modena e in collaborazione con il sindacato di categoria, è ritornata sui temi caldi che hanno tenuto banco negli ultimi giorni nel dibattito mediatico per riaffermare il ruolo di presidio della legalità della professione”.
“Con l’accoglimento da parte della Corte Costituzionale del quesito referendario sull’abrogazione dei voucher, infatti, si è aperto un dibattito sul reale contributo che questo istituto, oggetto di diverse modifiche estensive del suo utilizzo, ha dato al mondo del lavoro e più specificatamente all’emersione del sommerso”, prosegue la nota.
“Tanto da spingere il governo a studiare un provvedimento legislativo con nuovi limiti all’utilizzo dei buoni lavoro. Il vertiginoso aumento del numero dei tagliandi venduti in questi ultimi anni ha creato, soprattutto all’interno del mondo sindacale, un diffuso allarme circa l’abuso di questo mezzo. In antitesi, però, a quanto detto da molti, la Fondazione Studi consulenti del lavoro, attraverso i dati dell’Osservatorio statistico di categoria, ha analizzato il fenomeno dei voucher arrivando alla conclusione che sono stati 800.000 i lavoratori percettori di un voucher e prima sconosciuti al mercato del lavoro”.
“Un dato fornito semplicemente al dibattito e non a difesa dell’istituto, ma che invece ha aperto una polemica nei confronti della categoria su più fronti. In uno di questi i consulenti del lavoro sono stati descritti come coloro che vivono delle complicazioni del sistema lavoristico. Giova ricordare che il diritto del lavoro è fatto da molteplici leggi approvate dal Parlamento. I consulenti del lavoro, invece, si adoperano per snellire il rapporto di lavoro, evitando l’applicazione delle rilevanti sanzioni, aventi a volte anche rilievo penale”, si legge nella nota.
“Raccontare ai cittadini che le imprese hanno costi alti a causa dei consulenti del lavoro è falso e fuorviante. Per questo motivo il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro sta valutando eventuali azioni legali a tutela della professione e dei valori che essa difende. In tema di lotta allo sfruttamento dei lavoratori, durante il convegno, è stato trattato anche il problema degli appalti illeciti di manodopera. Il Consiglio nazionale a tal proposito ha presentato una segnalazione al ministero del Lavoro sul caso di un soggetto che propone prestazioni lavorative a basso costo”, ricorda la nota.
“A molti datori di lavoro, infatti, viene proposto di risparmiare sul costo del lavoro attraverso il ricorso alla fornitura di manodopera mediante appalto, procedendo alla risoluzione dei rapporti di lavoro con i dipendenti in forza per poi riassumerli in cooperative che forniscono la stessa manodopera agli ex datori di lavoro. Tali situazioni nascondono potenzialmente forti rischi, che possono sfociare anche nel coinvolgimento degli imprenditori nella responsabilità di eventuali attività illecite riscontrate dalla vigilanza”, concludono i consulenti del lavoro.