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Elezioni: pura fantasia piani con Quirinale per urne a maggio

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Roma, 7 nov. (AdnKronos) – Pura fantasia. Così in ambienti del Quirinale viene liquidata l’ipotesi di un avallo da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ad un percorso che porti la legislatura a scadenza naturale con lo svolgimento di elezioni a maggio. Il Capo dello Stato, è la linea ribadita più volte, è chiamato a svolgere una funzione notarile e solo nel momento in cui governo e maggioranza dichiarassero di aver esaurito il loro compito, si porrebbe il tema della conclusione della legislatura e quindi dell’eventuale scioglimento anticipato di qualche settimana delle Camere e dello svolgimento delle elezioni.
In altri termini, dopo l’approvazione della legge di Bilancio, che in questa fase rimane l’impegno prioritario, se il presidente del Consiglio, a fine anno, riterrà di presentarsi dimissionario, a quel punto si andrà ad elezioni, con molta probabilità a marzo.
Se invece il premier e le forze politiche che lo sostengono riterranno di avere margini per poter proseguire la loro azione, allora la legislatura potrà arrivare alla scadenza naturale, il 14 marzo, e le elezioni a quel punto si terranno a maggio. Ma si tratta di scelte che riguardano le dinamiche politico-parlamentari, rispetto alle quali il Presidente della Repubblica non ha e non intende avere voce in capitolo.