Home Nazionale Energia: Dossi (Gruppo Sapio), su idrogeno il pubblico si metta in gioco

Energia: Dossi (Gruppo Sapio), su idrogeno il pubblico si metta in gioco

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Milano, 12 dic. (AdnKronos) – Finita la sperimentazione della tecnologia a idrogeno sulle auto, e con le case automobilistiche come Hyundai (con Fca sta valutando una collaborazione tecnica, ndr), Toyota, Honda, Mercedes, e prossimamente anche altre, pronte a lanciare nuovi modelli sul mercato, ora “tocca al pubblico fare la sua parte”. Lo afferma Alberto Dossi, presidente del Gruppo Sapio, a margine del Workshop organizzato dalla Fondazione Istud e dalla Rappresentanza della Commissione europea a Milano dal titolo ‘Future Energy, Future Green’. “La tecnologia è ormai consolidata e superata la fase di sperimentazione, inizia l’immissione sul mercato. La filiera privata, fatta dai produttori di idrogeno, produttori di stazioni di rifornimento e auto è pronta. Bisogna che il pubblico faccia la sua parte e collabori attivamente”, insiste Dossi.
Innanzitutto servono, sottolinea , “incentivi, perché in una fase di immissione del mercato sono necessari: le auto a idrogeno, del resto, costano esattamente il doppio rispetto a quelle normali. Se pensiamo che in Giappone esistono incentivi per l’acquiosto delle auto a idrogeno pari 14mila euro, bisogna che ci siano anche qui”. Ma gli incentivi non devono essere solo di natura economica: possono riguardare anche, per esempio, “la libera circolazione nelle aree verdi”.
Ma il pubblico deve anche “mettersi in gioco direttamente”, con “flotte di car sharing, bus, mezzi postali: metta a disposizione un certo numero di veiioli a idrogeno che diano la possibilità di supportare l’investimento dei veicoli stessi e della stazione di rifornimento, per evitare il sottoutilizzo”. Ma c’è anche un altro aspetto da tenere in considerazione: quelli dei “treni a idrogeno: Alsotm – ricorda l’ad del Gruppo Sapio – ha già recepito 40 o 50 ordini dal Nord Europa per tutte le linee non elettrificate. Questo è un aspetto interessante anche per l’Italia con Sardegna, Valle d’Aosta e Toscana che sono interessate. Questo fa si – conclude – che si possa costruire una stazione di riferimento per i treni molto più grande che poi potrà servire anche per l’automotive”.