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Farmaceutica: pillole intelligenti e app, aziende italiane puntano su Ict

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Roma, 21 giu. (AdnKronos Salute) – Pillole intelligenti che liberano il principio attivo quando serve, magari anche solo una volta al mese. Livelli di glucosio misurati da lenti a contatto dotate di biosensori connesse a un’app, ma anche nanostrutture con la funzione di ‘postini’ per indirizzare il farmaco verso tessuti specifici. Di convergenza tra pharma e Ict (Information and Communications Technology) si è parlato all’Assemblea pubblica di Farmindustria, oggi a Roma: il farmaco diviene un processo, si fonde con i dispositivi e i servizi digitali, mentre la genomica sposa i Big data per puntare veloce alla medicina personalizzata.
Nei prossimi 3 anni, secondo un’indagine congiunta Farmindustria-Bain & Company, le imprese del farmaco in Italia imboccheranno con decisione la strada dell’innovazione digitale. L’88% pensa di portarla nella produzione e il 71% nella ricerca. Per vincere la sfida digitale le imprese sono pronte a usare una nuova ‘cassetta degli attrezzi’. Puntando su una formazione che sappia cogliere la velocità del cambiamento, per preparare profili professionali, di giovani e meno giovani, totalmente diversi rispetto agli attuali. Un settore che nel prossimo futuro si troverà ad affrontare grandi sfide.
“Per vincerle – afferma dall’Assemblea al Teatro Argentina Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria – l’industria farmaceutica chiede un nuovo Patto con le Istituzioni per rafforzare quello siglato 4 anni fa che ha portato nel nostro Paese investimenti, ricerca e occupazione. Un accordo vincente da rivedere alla luce della velocissima rivoluzione digitale e della medicina personalizzata”.
“Le imprese del farmaco – ricorda Scaccabarozzi – hanno vissuto 4 anni con ottimismo e passione, ma anche con responsabilità e rigore, mantenendo le promesse fatte. E oggi l’industria farmaceutica è, a detta di tutti, un asset strategico del Paese. La fiducia c’è ancora, perché tanti sono gli elementi positivi del sistema Italia anche se c’è ancora da fare”.
Manca qualcosa: “L’ultimo miglio per arrivare a una nuova governance. Da percorrere insieme, seguendo il modello che il mondo ci invidia, con la collaborazione di Istituzioni, pazienti e medici – prosegue il presidente di Farmindustria – Una governance che abbia come fondamento un finanziamento adeguato alla domanda di salute, con risorse ad hoc per i farmaci innovativi. Il superamento dei tetti di spesa, a partire da quella per acquisti diretti. L’uniformità delle politiche sanitarie su tutto il territorio con un migliore accesso alle cure, senza differenze regionali”.