Home Nazionale G7, gli inviati stranieri promuovono la Sicilia: “La vera vincitrice del vertice’

G7, gli inviati stranieri promuovono la Sicilia: “La vera vincitrice del vertice’

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Palermo, 29 mag. (AdnKronos) – “Nel G7 di Taormina c’è un solo vincitore: la Sicilia”. E’ unanime il giudizio espresso dagli inviati stranieri che hanno seguito i lavori dei grandi del mondo in una blindatissima Taormina. Sono stati oltre tremila i giornalisti accreditati dalla Presidenza del Consiglio. Provenienti da tutto il mondo, dal Giappone, dal Canada, dagli Stati Uniti, Cina, Francia, Russia, Niger. E, ovviamente dall’Italia. “La Sicilia ha fatto un figurone – dice all’Adnkronos Constanze Reuscher, corrispondente dal giornale tedesco Die Welt – E’ stato organizzato tutto perfettamente, l’unico problema era legato ai tempi lunghi causati dalla sicurezza che era al massimo. Ma con quello che succede nel mondo è giusto che ci sia un apparato così imponente della sicurezza. Ma c’erano colleghi Usa e giapponesi che, a causa del fuso orario, avevano dei problemi per mandare i loro articoli in tempo. Questo ha un po’ ostacolato il lavoro, per il resto era tutto perfetto. A partire dall’ospitalità”.
“E poi – aggiunge sorridendo – nel Media Center si mangiava benissimo, diciamolo pure. Hai tanti orari diversi, il che significa che non puoi mangiare solo a pranzo o cena, ma a tanti di noi è capitato di mangiare in orari davvero improbabili. Eppure, i ristoranti erano sempre aperti e funzionanti, con tante delizie”. “Anche il personale era molto disponibile e gentile – aggiunge Reuscher – penso proprio che la ‘sicilianità’ ha funzionato alla perfezione”. Constanze Reuscher è sposata con un italiano, “anzi, con un siciliano”, come tiene a precisare, “ed è per questo che ho fatto un corso intensivo di ‘sicilianità'”. La giornalista tedesca ha seguito altri vertici internazionali, l’ultimo a Roma. “Ma lì c’era solo un buffet con quattro panini subito finiti e ottocento colleghi stranieri rimasti senza cibo”. “Infine – dice – è stato importante fare il vertice a Taormina, un posto da favola, perché il clima del G7 era già pesantissimo”. E ricorda che anche il buon cibo “aiuta nelle relazioni sociali”. “Come mi ha raccontato il sindaco metropolitano di Catania, Enzo Bianco, che è riuscito a parlare della questione dei migranti persino con la First lady, Melania Trump. Tutto questo in un luogo come la Sicilia e più facile”.
Anche Tom Kington, del Times di Londra, ha seguito i lavori del G7 di Taormina. “Spesso il G7 viene organizzato in un posto isolato, dove nessuno può arrivare – spiega l’inviato inglese – Mi è piaciuta molto l’idea di fare il vertice proprio a Taormina, permettendo ai residenti di essere presenti, visto che con il badge sono potuti rimanere anche nella zona rossa”. “Anche quando i grandi del mondo hanno fatto la passeggiata dal Grand Hotel Timeo al San Domenico – dice – c’era gente per strada. È stato un bel compromesso. Di solito tengono lontane le persone e i capi vengono tenuti isolati in qualche castello”.