Home Nazionale Gli operatori turistici bocciano il ‘Mafia tour’: “Basta con i soliti stereotipi sulla Sicilia”

Gli operatori turistici bocciano il ‘Mafia tour’: “Basta con i soliti stereotipi sulla Sicilia”

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Palermo, 23 mar. (AdnKronos) – “Ci sono voluti tantissimi anni per cercare di allontanare le classiche immagini stereotipate della Sicilia. Oggi, la nostra regione è una delle destinazioni turistiche più sognate al mondo. Lo è per via delle sue eccellenze gastronomiche, per la sua incredibile biodiversità, per le sue bellezze naturalistiche e monumentali e per il suo affascinante disordine. Perché dovremmo andare oltre tutto questo e “scoprire il volto oscuro della Sicilia” e proporre degli artefatti tour della mafia o dell’antimafia?”. Dario Ferrante, managing director di Tour Plus Sicilia, che da tanti anni si occupa di luxury travel, critica duramente la scelta del tour operator Easy Trapani che propone un vero e proprio ‘mafia tour’ in Sicilia. Il tour porta i turisti “in alcuni dei luoghi più interessanti e famosi legati alla storia della mafia siciliana in Sicilia occidentale e conoscerete gli eventi passati e recenti sulla scena politica dell’isola”, come recita il sito. Una scelta attaccata ieri anche da Maria Falcone che l’ha definita una “offesa alle vittime di Cosa nostra”. Idee, queste del ‘Mafia tour’ che, anche secondo Dario Ferrante, che ogni anni porta in Sicilia migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, “vanno nella direzione opposta a quella ricerca di autenticità e genuinità ormai alla base della scelta di qualsiasi destinazione turistica per le proprie vacanze”.
“Stamattina sono stato svegliato da alcuni sms di amici siciliani che vivono nel mondo e che, nonostante siano perfettamente integrati e costituiscano delle vere eccellenze in vari settori, conservano un legame indissolubile con la nostra terra. Mi hanno chiesto se la notizia che avevano appena letto fosse una bufala o se veramente qualcuno avesse ideato un tour simile per i turisti – racconta Dario Ferrante all’Adnkronos – Da siciliano che ha vissuto tanti anni lontano dalla Sicilia, comprendo benissimo il loro stato. Quando sei lontano da casa, continui a coltivare un attaccamento viscerale alla Sicilia. Una fierezza di spirito e un orgoglio smisurato che ti porta a parlarne sempre, a chiunque e in ogni momento”.
“Sinceramente non sapevo di cosa stessero parlando e quindi ho provato a documentarmi. Un’agenzia trapanese ha ideato un Tour (corredato da un video con tanto di sparatoria) della mafia. Una “iniziativa culturale” (parole loro) che utilizza la mafia come brand per promuovere il turismo in Sicilia. Che dire? – aggiunge Ferrante – Non è la prima ne l’ultima agenzia che decida di inventarsi questa originalissima idea. E mi meraviglio dello spazio che venga loro concesso dalla stampa”.