Home Nazionale Il futuro del turismo in Italia: diffuso, lento, competitivo. In una parola, sostenibile

Il futuro del turismo in Italia: diffuso, lento, competitivo. In una parola, sostenibile

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Roma, 26 set. – (AdnKronos) – Il turismo del futuro in Italia? Avrà la lentezza dei percorsi a piedi lungo i cammini, la suggestione dei paesaggi visti dai finestrini dei treni storici, la dolcezza degli spostamenti in bicicletta, il sapore e le tradizioni dei piccoli comuni e dei borghi. In una parola: sarà sostenibile. “La sostenibilità non è un’opzione ma un vero e proprio passaggio obbligato per riqualificare l’offerta turistica italiana. Una carta per presentare nuovi prodotti e offerte sui mercati internazionali”, dice all’Adnkronos Francesco Palumbo, direttore generale Turismo del Mibact.
Sostenibilità “come elemento di competitività dell’impresa italiana, e non come vincolo, per stare sulla frontiera avanzata dell’offerta”, sottolinea il Dg. Si va dunque in questa direzione, o almeno ci provano non solo il Piano strategico del Turismo 2017-2022, approvato dalla Presidenza del Consiglio a febbraio, ma anche tutta una serie di progetti, mentre si pensa al modo migliore per sostenere, e quindi incentivare, il cambiamento e le innovazioni necessarie per un’offerta ‘green’ (quella di un ‘ecoincentivo’ al turismo
sarà una delle proposte lanciate nella Giornata Mondiale del Turismo del 27 settembre, in occasione dell’iniziativa romana “Green Pride dell’Innovazione per il Turismo Sostenibile”, alla Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”).
“Non si è già definita quale potrebbe essere la soluzione, perché un ecobonus piuttosto che un incentivo, un ammortamento o un superammortamento, sono tutte misure che vanno stimate anche da un punto di vista dei costi per entrare in finanziaria, però ci stiamo ragionando con Calenda nella cabina di regia nazionale di Industria 4.0 , dove da quest’anno siede anche il turismo”, aggiunge Palumbo.
Tra i temi sul tavolo, “l’incentivazione del trasporto elettrico come modello interessante per l’Italia di sviluppo del futuro”, mentre “non a caso, anche il tax credit che diamo per la ristrutturazione delle strutture alberghiere da quest’anno è legato all’efficientamento energetico”. Nel frattempo, però, “ci siamo già mossi”, sottolinea Palumbo ricordando che, da una parte, la sostenibilità “è uno dei tre pilastri trasversali del Piano strategico del Turismo”, dall’altra “lavoriamo a progetti concreti: penso al tema dei borghi, delle ciclabili, delle ferrovie storiche, dei cammini e dei treni storici e turistici: tutti temi su cui abbiamo investito”.
E se i ‘grandi attrattori’ sono quelli noti in tutto il mondo e non possono essere cambiati, città come Venezia, Milano, Roma, Firenze e Napoli diventano un laboratorio che punta a trasformarle in “porte di accesso” al resto del territorio con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio diffuso italiano, distribuire meglio i flussi turistici su tutto il Paese e su tutto l’arco di tutto l’anno.
“Lavoriamo con le cinque più grandi città per sperimentare soluzioni innovative di gestione dei flussi, che non sono tanto quelle di mettere delle entrate a biglietto nelle zone più belle, ma di dare ai flussi turistici le giuste informazioni affinché possano vedere anche i posti meno visitati e si possano distribuire meglio nell’arco dell’anno e della giornata. In più – sottolinea Palumbo – cerchiamo di trovare soluzioni che da un punto di vista trasportistico aiutino queste città ad essere più sostenibili, quindi anche con i bus turistici stiamo ragionando a possibili incentivazioni per l’elettrico”.
Innovazione, dunque, è il tema che va di pari passo con quello della sostenibilità, “quindi che nascano iniziative legate a efficienza energetica e tecnologie innovative è sicuramente una cosa che seguiamo con grande interesse”. Importante poi il confronti internazionale, per questo “saremo presenti a Bruxelles nella giornata Mondiale del Turismo proprio sui temi del turismo con attenzione alla sostenibilità”, mentre l’iniziativa romana del 27 settembre “ha il nostro patrocinio perché il ministero molto attento a tutte le proposte che da questo punto di vista possono nascere”.