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Il sito di Santa Barbara, la centrale e l’area mineraria

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Roma, 22 giu. (AdnKronos) – Sviluppo del territorio e recupero ambientale: rinasce l’area mineraria di Santa Barbara, estesa per circa 1.600 ettari tra Cavriglia (Arezzo) e Figline e Incisa Valdarno (Firenze). Con l’estrazione della lignite, dal XIX secolo fino alla prima metà del ‘900, l’attività mineraria è stata alla base dello sviluppo industriale siderurgico di San Giovanni Valdarno. E, intorno alla metà degli anni ’50, è stata costruita la centrale termoelettrica di Santa Barbara.
Quando la coltivazione è cessata definitivamente nel 1994, le due unità termoelettriche della Centrale Santa Barbara hanno proseguito l’esercizio alimentate a olio combustibile fino all’entrata in servizio, nel 2006, di una nuova unità a ciclo combinato, tuttora in funzione, alimentata a gas naturale per una potenza complessiva di 392 MW. Le vecchie unità sono state, quindi, dismesse e successivamente demolite.
Nell’intero periodo di coltivazione sono state estratti 44 milioni di tonnellate di lignite. Al termine dell’attività estrattiva sono stati eseguiti lavori di messa in sicurezza dell’area, con il riempimento parziale della cavità di estrazione profonde fino a 100 metri: in queste aree sono stati realizzati i bacini di Castelnuovo, Allori e San Donato e si è proceduto alla rinaturalizzazione dei luoghi favorendo lo sviluppo spontaneo di vegetazione ripariale e il ripopolamento ittico e faunistico. Sulle aree di colmata sono stati inoltre realizzati 241 ettari di nuovi impianti forestali.
Alcune porzioni dell’area mineraria sono state completamente rinaturalizzate, scorporate dalla concessione mineraria e cedute a enti locali o soggetti privati nell’ultimo periodo di coltivazione e nel periodo immediatamente seguente; successivamente è stata avviata la predisposizione di un progetto complessivo di recupero ambientale dell’area residua per una estensione pari a circa 1.600 ettari.
Nel 2006 è stato stipulato un Protocollo di Intesa tra Enel ed Enti Locali che definisce gli interventi e gli obiettivi di destinazione d’uso di aree omogenee facenti parte del più ampio ambito di riassetto della Miniera Santa Barbara. Il progetto già approvato dalla Regione Toscana e avviato da Enel prevede la stabilizzazione morfologica del territorio interessato dalla coltivazione mineraria, il completamento della naturalizzazione dei bacini di Castelnuovo e Allori.
Sono inoltre previsti interventi sulla vegetazione per favorire l’incremento e lo sviluppo della biodiversità e la creazione di collegamenti infrastrutturali che garantiscano da una parte una fruizione del territorio a basso impatto attraverso la realizzazione di percorsi pedonali e ciclabili e dall’altra la ricucitura del tessuto stradale preesistente la coltivazione mineraria attraverso la realizzazione di strade bianche e di collegamento.