Home Nazionale Ilva, Cesareo (Confindustria Taranto): “A rischio 3mila addetti indotto e fornitori”

Ilva, Cesareo (Confindustria Taranto): “A rischio 3mila addetti indotto e fornitori”

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Taranto, 9 ott. (Labitalia) – “Siamo molto preoccupati per la situazione dell’Ilva. Oltre ai dipendenti in esubero, sono a rischio gli oltre 3.000 addetti delle imprese dell’indotto che ogni giorno entrano nello stabilimento. E poi i fornitori esterni, da sempre figli di un dio minore, ancora in attesa di pagamenti pregressi”. E’ preoccupato Vincenzo Cesareo, presidente di Confindustria Taranto, dopo l’annuncio degli esuberi nello stabilimento di Taranto dell’Ilva.
“E adesso anche la notizia che Calenda ha annullato l’incontro di oggi -spiega a Labitalia- per poche garanzie per i lavoratori: a nostro parere, è arrivato il momento che il governo ascolti anche quelle che sono le nostre proposte e poi le istituzioni locali, e cioè Regione, Provincia e Comune, devono essere pienamente coinvolte nella vertenza”. Anche perché, ribadisce Cesareo, a rischiare non è solo l’Ilva e i suoi lavoratori, ma tutta l’economia tarantina. “Anche se negli anni molte aziende si sono ‘affrancate’ dalla dipendenza dall’Ilva, l’economia del territorio -sottolinea- sarebbe fortemente penalizzata dall’assenza o dal ridimensionamento dello stabilimento”.
E a Cesareo non va giù neanche la posizione del governo sulla bonifica ambientale del sito. “De Vincenti ha detto -spiega- che i 4mila esuberi dell’azienda verranno impiegati nella bonifica del sito. Non va bene, perché sono necessarie le competenze adeguate e specializzate per questo compito, anche per non allungare ulteriormente i tempi della bonifica. E così facendo, inoltre, resterebbero fuori dalla bonifica le imprese del territorio”. Di certo, Confindustria sul dossier Ilva non è disponibile, assicura Cesareo, a restare con le mani in mano. “Io credo che scendere in piazza a protestare -spiega- sia più un compito di sindacati e lavoratori, anche se noi in passato l’abbiamo anche fatto. Ma saremo a fianco di lavoratori, imprese e territorio con le nostre proposte sulla vertenza”.