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Imballaggi in acciaio, Italia al top in Ue per riciclo

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Roma, 11 ott. – (AdnKronos) – Scatole, barattoli, bombolette aerosol, latte, fusti, tappi e coperchi: dal 1997 a oggi l’Italia ha avviato a riciclo complessivamente 5,6 milioni di tonnellate di imballaggi in acciaio, un quantitativo sufficiente per realizzare un treno lungo da Roma a Parigi composto da 50.700 vagoni, o 56.300 Km di binari ferroviari, pari ad oltre il doppio dell’intera linea ferroviaria italiana.
Grazie all’acciaio recuperato dagli imballaggi, dal 2005, l’Italia ha risparmiato 3 milioni di tonnellate di materia prima (pari al peso di 8mila Frecciarossa Etr1000) per un valore di 350 milioni di euro e ha evitato l’emissione di 4 milioni di tonnellate di gas serra, pari alla quantità generata in un anno da circa 1 milione di auto con percorrenza media annua di 20 mila km.
I dati contenuti nel Green Economy Report “Dall’acciaio all’acciaio: una perfetta storia di economia circolare”, elaborati dalla fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, sono stati presentati oggi a Milano in occasione del ventennale di Ricrea, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi in Acciaio.
“In 20 anni di attività abbiamo fatto molta strada e con Ricrea in Italia è cresciuto il tasso di avvio a riciclo degli imballaggi in acciaio – spiega Domenico Rinaldini, presidente Ricrea – Già dal 2002 abbiamo superato l’obiettivo del 50% dell’immesso al consumo fissato dalla direttiva europea per il 2008, e dal 2009 ci siamo attestati su valori superiori al 70%, fino a raggiungere lo scorso anno quota 77,5%. A livello europeo siamo un’eccellenza, e guardiamo al futuro ponendoci nuovi obiettivi, accettando fino in fondo la sfida della Circular Economy”.
Costituito nel 1997 in attuazione dell’art. 40 del Decreto Legislativo 5 febbraio 1997 n. 22 (modificato poi con il D.Lgs. del 3 aprile 2006 n. 152), il Consorzio Ricrea è un’organizzazione senza scopo di lucro che sotto la supervisione e l’indirizzo di Conai ha l’obiettivo di favorire la raccolta, il riuso e l’avvio a riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio, collaborando con tutti gli attori della filiera. Oggi Ricrea conta 281 consorziati e un vasto numero di operatori distribuiti sull’intero territorio nazionale.
“Anche grazie all’attività di Ricrea, siamo passati in 20 anni dall’avvio a riciclo di 190mila tonnellate di rifiuti di imballaggio a oltre 4 milioni, con un tasso di riciclo che ha toccato nel 2016 il 67,1% – commenta Giorgio Quagliuolo, presidente di Conai – Si tratta di numeri particolarmente significativi, che hanno reso l’Italia una vera e propria best practice europea, e che fungono da base importante di partenza per il conseguimento degli obiettivi europei al 2025 e 2030 oggi in discussione”.
In 20 anni di attività, il Consorzio ha dato vita ad una rete di Convenzioni e Accordi estesi in tutta Italia. Attraverso l’Accordo Quadro Anci-Conai, Ricrea promuove la crescita della raccolta differenziata attivando delle Convenzioni attraverso le quali si regola l’erogazione da parte del Consorzio di un corrispettivo economico a favore del Convenzionato, sulla base della qualità dei rifiuti di imballaggio in acciaio raccolti.
Oggi sono attive 376 Convenzioni per un totale di 5.621 Comuni coinvolti, il 70% dei Comuni italiani; nel 2000 le Convenzioni attive erano 163 e i Comuni coinvolti 2.144. È cresciuta anche la quota della popolazione servita, che nel 2016 supera l’80%, ed è migliorata in modo significativo la copertura territoriale, in particolare al Sud: le convenzioni nel 2000 coprivano il 25% dei residenti nelle regioni meridionali, mentre nel 2016 la copertura è arrivata al 72%.
“Negli ultimi 20 anni, con la nascita del sistema Conai, l’introduzione del contributo ambientale e la garanzia del ritiro dei rifiuti di imballaggio raccolti in maniera differenziata, la gestione dei rifiuti urbani in Italia è profondamente cambiata, con l’80% dei rifiuti urbani che prima del 1997 finivano in discarica, contro l’attuale 26%”, spiega Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.
“Fondamentale – continua Edo Ronchi – è stata la capacità delle filiere di fare sistema, evitando i rischi e i costi di una eccessiva frammentazione organizzativa, creando un modello affidabile di raccolta dati e di controllo dei risultati, promuovendo campagne informative e progetti innovativi”.
“Il Consorzio Ricrea è stato capace di fare tutto questo assicurando il riciclo di tutti i rifiuti di imballaggio in acciaio raccolti in acciaierie e fonderie in Italia, ma per sviluppare ulteriormente l’Economia Circolare del settore e perseguire gli obiettivi europei di riciclo proposti al 2030, oltre ad aumentare la parte riutilizzabile e riutilizzata di tali imballaggi, occorrerà migliorare ancora di più la qualità delle raccolte ed anche dei pretrattamenti, per ridurre gli scarti e aumentare il riciclo effettivo nelle acciaierie”, conclude Ronchi.