Home Nazionale Imprese: Crif, governance famiglie non sempre meno efficace public company (2)

Imprese: Crif, governance famiglie non sempre meno efficace public company (2)

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(AdnKronos) – Lo studio di Crif Ratings ha preso in considerazione, in tre diversi settori, due aziende italiane con controllo maggioritario del capitale e del Consiglio di Amministrazione da parte della famiglia di riferimento: Barilla e Lavazza per Alimentare e bevande, Armani e Ferragamo per Abbigliamento e accessori di alta gamma e Angelini e Chiesi per il Farmaceutico. Queste aziende sono state confrontate con imprese estere quotate in borsa con azionariato diffuso (public company) e corporate governance in linea con le best practice internazionali: Nestlé per Alimentare e bevande, Burberry per Abbigliamento e accessori di alta gamma e Novartis per il Farmaceutico. In tutti i casi si tratta di imprese con un fatturato superiore al miliardo di euro.
Ciò che distingue le imprese italiane è una corporate governance dove resta centrale il ruolo di indirizzo strategico della famiglia proprietaria tramite il controllo del cda, una caratteristica che discende dal possesso della maggioranza assoluta del capitale sociale. Al contrario, le imprese estere evidenziano un cda composto in prevalenza da membri indipendenti e la proprietà diffusa del capitale con una quota del principale azionista non superiore al 5%, caratteristiche coerenti con lo status di public company.
Non emerge però che l’impronta familiare delle imprese italiane determini una tendenza a favorire gli interessi degli azionisti di maggioranza rispetto a quelli degli altri stakeholder. Tutti i case study, secondo Crif Ratings, si caratterizzano per una gestione finanziaria nel complesso prudente, seppur con peculiarità derivanti dalla differente scala dimensionale.