Home Nazionale Imprese: Crif, governance famiglie non sempre meno efficace public company (3)

Imprese: Crif, governance famiglie non sempre meno efficace public company (3)

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(AdnKronos) – Nelle imprese italiane si rileva una marginalità operativa non lontana dai concorrenti internazionali ed una posizione di cassa netta o di leva finanziaria inferiore a 1,0x. L’indice di leva è spesso più elevato per le aziende estere, che tuttavia beneficiano della maggiore flessibilità finanziaria derivante da maggiori dimensioni e diversificazione oltre che da un più ampio accesso ai mercati finanziari. Anche la consistenza dei mezzi propri appare adeguata in tutti i casi di studio. Nelle imprese italiane ciò è supportato da una tendenziale maggiore prudenza nella distribuzione dei dividendi, sempre inferiori al 50% degli utili, a testimonianza di un forte commitment da parte della famiglia di riferimento a mantenere un approccio strategico orientato alla sostenibilità di lungo periodo.
Per contro, le public company estere ricorrono in maggior misura alla distribuzione di dividendi per migliorare l’appetibilità dei titoli azionari. In questo contesto, l’indipendenza dei consiglieri non può costituire il principale driver per valutare la qualità della corporate governance, come invece suggerito dalle best practice dettate per i mercati quotati.
Secondo Christian De Rose, Rating Analyst di CRIF Ratings, “in un tessuto produttivo come quello italiano, la garanzia di un equilibrio tra gli interessi degli stakeholder deve essere ricercata anche in altri fattori, cui assegnare un peso altrettanto rilevante in sede di valutazione”. Un elemento chiave è la separazione tra le funzioni di indirizzo strategico tipicamente in mano alla famiglia (tramite il cda) e la gestione operativa affidata, tramite un sistema formalizzato di deleghe, a manager esterni di comprovata esperienza e con un solido track record.