Milano, 21 apr. (AdnKronos) – “Il referendum è una grande occasione per i lombardi. L’autonomia è una cosa seria, il quesito referendario è nostro e non siamo qui a discutere di indipendentismo padano o di secessioni farlocche”. Così Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia, dopo l’annuncio del governatore Maroni che ha indicato nel 22 ottobre prossimo la data per la celebrazione dei referendum regionali consultivi in Lombardia e Veneto per l’attivazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione in merito al trasferimento di maggiori competenze da parte dello Stato.
Violi spiega che “dobbiamo portare risorse vere, competenze e autonomia alla Lombardia”. E “se, come crediamo, la risposta dei lombardi sarà positiva, non sarà un solo partito che fa propaganda a suon di slogan autonomisti, ma un’intera regione a chiedere a Roma di dare alla Lombardia quello che spetta ai lombardi”. Da questo punto di vista, aggiunge, “le polemiche del Pd sono ridicole: hanno fatto di tutto per evitare l’abbinamento del referendum con le elezioni e se spendiamo milioni di euro per il referendum è colpa del loro governo”. E’ poi “ancora più ridicolo che i loro sindaci e amministratori locali, dopo anni di tagli e la desertificazione delle risorse ai territori da parte del governo, pretendano di aprire un tavolo per avere l’autonomia”.
“Non ci è riuscito Formigoni con governi amici – afferma il consigliere Cinquestelle – figuriamoci con questo esecutivo accentratore e maestro nei tagli ai territori. Persino il sindaco di Bergamo Gori, che è all’ennesima giravolta, fa ridere: è favorevole o contrario al referendum a settimane alterne. La propaganda, per lui come per Maroni, è più importante dell’autonomia della Lombardia”. Dunque, conclude Violi, “vogliamo vedere il decreto di indizione del referendum firmato”, perché “degli annunci di referendum di Maroni e Zaia non ci fidiamo”.