Roma, 16 nov. (AdnKronos) – “Penso a una manovra shock per abbassare le imposte sulle imprese attingendo anche a risorse in deficit”, in sintesi: “meno tasse e più deficit”. Così il candidato premier M5S, Luigi Di Maio, in una doppia intervista a Repubblica e La Stampa a conclusione della visita a Washington. Per Di Maio è dunque possibile importare il modello degli Usa. E per quanto riguarda i vincoli stringenti della Ue, il vicepresidente della Camera ha ricordato che l’Europa ha consentito sforamenti “a Francia e Germania. Chiederemo lo faccia con noi. E vogliamo anche tagliare il costo del lavoro, con misure particolari per chi fa innovazione”.
“Il debito pubblico macina record su record – fa notare Di Maio – noi diciamo che per riuscire a invertire la tendenza serve fare deficit per ripagare il debito con investimenti produttivi”. Negli States “mi hanno chiesto in molti che legami abbiamo con i partiti di estrema destra emergenti in Europa – ha dichiarato – ho risposto che non abbiamo e non vogliamo avere nulla a che fare con Le Pen e compagnia”.
Al Dipartimento di Stato Usa, ha aggiunto, “ho detto che il giorno dopo il voto, se saremo primi, troveremo convergenze in Parlamento sui temi e avremo una squadra di governo pronta. Ho spiegato che è diverso dalla Sicilia, a livello nazionale Berlusconi non potrà trarre vantaggio dai signori delle preferenze”. Quanto al presunto cambio di linea, dalle visite dei 5 Stelle al partito di Putin a quelle al dipartimento di Stato americano, “voglio essere chiaro: il nostro programma non ha mai messo in discussione la Nato e l’alleanza con gli Stati Uniti. E ripeto: siamo interlocutori storici della Russia, non crediamo che le sanzioni siano uno strumento efficace, ma lo storytelling che ci dipinge come filorussi è falso”.