Home Nazionale Mafia: figlia Boris Giuliano, mio padre sapeva di morire e fu lasciato solo (2)

Mafia: figlia Boris Giuliano, mio padre sapeva di morire e fu lasciato solo (2)

0

(AdnKronos) – “Eppure, a noi figli, tranne a mio fratello, che era un po’ più grande, non aveva mai mostrato alcuna forma di tristezza”, dice ancora Selima Giuliano. Il figlio di Boris Giuliano, Alessandro Giuliano, oggi, a neppure 50 anni è a capo del Servizio centrale operativo. “Mio padre era sempre allegro – continua Selima, che ha chiamato il figlio proprio come il padre – Giocava sempre con noi. Chiudeva la porta di casa e ci parlava, ci raccontava delle favole, magari cambiandone il finale. Noi portiamo dentro questo bellissimo ricordo”. Giuliano a casa era Giorgio e in questura e per i giornalisti era Borsi. “Giorgio era il papà e il marito, che negli ultimi periodo sorrideva meno, motivo che ha portato a far capire a mia madre che sarebbe stato ucciso – racconta Selima Giuliano – E poi c’era Boris, il grande investigatore, a cui finalmente è stato riconosciuto un ruolo in quegli anni”.
Selima Giuliano non è una donna che ama apparire. Ma ci tiene a sottolineare: “Per me è importante parlare di mio padre, perché la memoria è una operazione molto importante. Ma che sia la memoria di tutti, di tutti i morti che Palermo ha avuto e che Palermo il dovere di ricordare sempre”.
Giorgio Boris Giuliano non era solo il poliziotto tenace e moderno, grande nemico di Cosa nostra, era soprattutto un marito innamorato e un papà affettuoso, disponibile, “che riempiva lo spazio e l’atmosfera di gioia” e che raccontava ai tre figli le favole, come si legge nel libro di Alessia Franco. Conosciuto dal grande pubblico solo da poco tempo, grazie soprattutto alla fiction andata in onda lo scorso anno su Rai1 con Adriano Giannini come protagonista, il libro ‘Raccontami l’ultima favola’, si chiude con una lettera aperta della figlia Selima indirizzata al padre. “Eri un uomo allegro – scrive Selima – ma la tua non era quella allegria facile di chi si trova in mezzo agli eventi, o peggio di chi li sottovaluta. La tua allegria, il suo sorriso, avevano radici più profonde: erano scelti, coltivati giorno per giorno, per te e per gli altri”. “Come te anche io l’ho scelta, questa mia allegria – continua Selima Giuliano – C’era un tempo in cui invece l’avevo ricevuta da te, papà. Anzi, mi sentivo io stessa la pianta dell’allegria, c’eri tu ad innaffiarmi. era così bello e normale che non ci pensavo. Respiravo dolcezza e mi sembrava normale”. La prefazione è a cura di Lucia Risicato.