Home Nazionale Mafia: Palermo, sequestrati beni per un mln a boss

Mafia: Palermo, sequestrati beni per un mln a boss

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Palermo, 20 lug. (AdnKronos) – Beni per un valore di circa un milione di euro sono stati sequestrati dai carabinieri del nucleo Investigativo del Comando provinciale di Palermo a Tommaso Lo Presti, attualmente detenuto nel carcere di Voghera dopo l’arresto nell’ambito dell’operazione Iago del 2014 con cui erano finiti in manette numerosi esponenti del mandamento di Porta Nuova. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo su richiesta del procuratore aggiunto, Sergio Demontis. Secondo gli investigatori, Lo Presti era al vertice del mandamento, occupandosi delle attività estorsive, del traffico di droga e della gestione illegale di giochi e scommesse. In primo grado è stato condannato dal Tribunale di Palermo a 12 anni di reclusione, pena poi confermata dalla Corte d’Appello del capoluogo siciliano.
Le indagini hanno permesso di accertare come fossero nella sua disponibilità numerosi beni immobili intestati a prestanome per scongiurarne un eventuale sequestro. I sigilli sono scattati per un complesso di beni aziendali riconducibili a un’impresa individuale con attività di autoriparatore con sede a Palermo; un magazzino e un’abitazione sempre in città e due rapporti bancari intestati alla moglie. Contestualmente i carabinieri di Palermo, a seguito di ordine di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Palermo, a Palermo e Reggio Calabria, hanno arrestato Tommaso Di Giovanni, 51 anni, che deve espiare la pena di 8 anni, 5 mesi e 10 giorni di reclusione; e Calogero Lo Presti, 65 anni, per una pena di 9 anni e 4 mesi di reclusione. Erano già stati tratti in arresto nel 2011 nell’ambito dell’operazione Pedro in quanto ritenuti elementi di vertice del mandamento mafioso di Palermo – Porta Nuova e per aver preso parte alle attività estorsive, al traffico di sostanze stupefacenti e alle rapine. Di Giovanni è stato condotto al carcere Pagliarelli, Lo Presti alla casa circondariale di Reggio Calabria.