Home Nazionale Mafia: tentata estorsione a imprenditori, padre e figlio arrestati nel Messinese

Mafia: tentata estorsione a imprenditori, padre e figlio arrestati nel Messinese

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Palermo, 18 set. (AdnKronos) – Con l’accusa di tentata estorsione in concorso, aggravata dal metodo mafioso i carabinieri hanno arrestato a Tortorici, nel Messinese, Antonino Bontempo Scavo, 52 anni, e Sebastiano Bontempo Scavo, 25, rispettivamente padre e figlio, ritenuti appartenenti alla famiglia mafiosa dei Tortoriciani. Entrambi sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Messina su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo. Le indagini, scattate nel gennaio 2016 e che si sono avvalse di numerose intercettazioni, avrebbero permesso di documentare le ripetute minacce e intimidazioni ai danni di due fratelli imprenditori di Castell’Umberto (Messina), attivi nel settore dell’agricoltura biologica e commercio di mangimi e cereali.
I due commercianti avevano da poco aperto un nuovo punto vendita nel comune di Mirto (Messina), quando Antonino Bontempo Scavo si è presentato in negozio, “chiedendo” l’assunzione del figlio Sebastiano in una delle loro imprese. “A distanza di qualche tempo il ragazzo, con fare arrogante – spiegano gli investigatori -, è tornato nel locale, esigendo dai commercianti ‘il regalo'”. In diverse occasioni, inoltre, gli indagati avrebbero preso della merce senza pagare. Antonino Bontempo Scavo è stato condannato dalla Corte di assise di appello di Messina a 13 anni e 6 mesi di reclusione per associazione di tipo mafioso e altro. “Era uno degli esponenti della cosca mafiosa tortoriciana facente capo al boss Cesare Bontempo Scavo, attualmente ristretto a seguito di condanna alla pena dell’ergastolo” ricordano gli investigatori dell’Arma.
Inoltre a Mirto Antonino Bontempo Scavo era rimasto coinvolto in un agguato mafioso, nel quale fu ucciso un sodale del gruppo criminale. A quei tempi, l’arrestato e la vittima, affiliati alla locale criminalità organizzata, erano dediti ad attività di usura ed estorsione nel territorio dei Nebrodi.