Home Nazionale ‘Meglio il lupo che il mafioso 2’, le storie delle vittime raccontate ai più piccoli

‘Meglio il lupo che il mafioso 2’, le storie delle vittime raccontate ai più piccoli

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Palermo, 13 ott. (AdnKronos) – Il piglio da sceriffo americano di Giorgio Boris Giuliano; il senso dello Stato del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa; la tenerezza di Graziella Campagna, giustiziata dalla mafia a 17 anni perché aveva visto troppo; il religioso sacrificio di Rosario Livatino, il “giudice ragazzino”; l’intuizione geniale del pool antimafia, che rivive nel “bunkerino della memoria”, e l’orrore delle stragi che uccisero Chinnici, Falcone e Borsellino. E, ancora, la curiosità del giornalista “impiccione” Beppe Alfano; il mistero inquietante del giovane chirurgo Attilio Manca; la magia di “Gigliopoli – La città dei bimbi spensierati”.
Queste e altre storie nel nuovo libro di Eleonora Iannelli, ‘Meglio il lupo che il mafioso 2’, edito da Navarra, 120 pagine, per piccoli lettori dagli 8 anni in su, in distribuzione in tutte le librerie. Un instant-book, come il primo, scritto quasi in tempo reale tra i banchi di scuola, al termine della seconda edizione dell’omonimo progetto di legalità, ideato e curato dalla giornalista siciliana, e promosso dalla Fondazione “Rocco Chinnici”. Il libro è arricchito con disegni, vignette e pensieri degli alunni di otto plessi scolastici dell’Istituto comprensivo “Villa Lina-Ritiro” di Messina, ad alto rischio di dispersione, indicato da don Luigi Ciotti di “Libera” come modello per le buone prassi di legalità.
“Il Lupetto – dice Iannelli – è diventato un simbolo di legalità e di impegno civile, altro che balena blu. Ha tanti amici e inviti nelle scuole. Il segreto? No alla retorica, spazio al candore e alla spontaneità dei bambini, parole semplici ma senza nascondere la verità, lezioni interattive, con audiovisivi e testimonianze dirette, utilizzando soprattutto la tecnica del brainstorming, una specie di intervista collettiva. E spirito di volontariato: il progetto è stato realizzato senza un euro di finanziamento. La mafia e la cultura mafiosa, come il malaffare e il bullismo, si possono prevenire con le buone letture, le testimonianze, gli esempi concreti dei servitori dello Stato e la memoria dei familiari delle vittime. Gli insegnanti, gli educatori, i giornalisti e gli scrittori sono chiamati a svolgere un ruolo importantissimo”.