Home Nazionale Migranti: è arrivata a Lampedusa da sola, dopo 5 mesi riabbraccia la mamma/Adnkronos (3)

Migranti: è arrivata a Lampedusa da sola, dopo 5 mesi riabbraccia la mamma/Adnkronos (3)

0

(AdnKronos) – Poco dopo le undici il grande incontro. All’inizio Oumoh piange, è spaventata. Anche perché Zenabou non smette di piangere. Poi, piano piano, si aggrappa a sua mamma, vestita a festa, con un abito lungo in seta rosa. Zenabou non smette di piangere. E’ felice, frastornata, confusa. Poi la mamma si lascia andare: “E’ un miracolo, è un miracolo…”, continua a ripetere abbracciata alla figlia. “Io avrei fatto di tutto per ritrovare mia figlia – dice ancora frastornata ai giornalisti . E’ stata una sofferenza enorme stare senza di lei. E’ sangue del mio sangue. Non potevo permettere che non la ritrovassi. E’ un miracolo ritrovare mia figlia”, dice. E racconta di essere scappata dalla Costa d’Avorio per impedire che la figlia venisse infibulata con la nipotina di 12 anni.
Poi ringrazia la Polizia ma anche le ragazze della Misericordia che in questi mesi si sono presi cura della piccola. Una storia a lieto fine per la piccola Oumoh e la sua mamma, che da novembre tenta di raggiungere la figlia, ospite in una comunità di Palermo. Era stato un colpo di fortuna, nel novembre scorso, a dare un nome e un cognome alla bambina, che era stata presa in custodia dall’ispettrice Maria Volpe, insignita di recente dal Presidente della Repubblica ufficiale al merito. Un’amichetta di Oumoh di 8 anni, dopo essere giunta a Lampedusa, guardando la foto della bambina arrivata poco tempo prima, aveva esclamato il nome della piccola ivoriana, che era passata dal centro di accoglienza pochi giorni prima. A quel punto, la madre della piccola, ha detto di conoscere il nome della madre di Oumoh e di avere persino il suo numero di telefono.
Si è così scoperto che la madre della bimba aveva affidato la figlia di quattro anni a un’amica perché era dovuta tornare nel suo paese, la Costa d’Avorio, per prendere tutti i suoi averi e prendere il passaporto. Ma qui è iniziata l’odissea della donna. Nel frattempo, un’amica ha portato la piccola Oumoh sul barcone a Lampedusa. Da allora, la madre non ha più visto sua figlia, se non via skype. “Quando sono tornata nel luogo in cui avevo lasciato mia figlia e non l’ho ritrovata volevo morire, mi sono imbarcata subito dopo ma il gommone stava affondando e io ho gridato: ‘Dio non farmi morire’.