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Movimprese, in I trim. 16mila in meno ma per nuove è record

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Roma, 27 apr. (Labitalia) – Si chiude in ‘rosso’ il bilancio tra iscrizioni e cessazioni delle imprese nel primo trimestre 2017: sono state 16mila in meno rispetto al 2016 per una flessione complessiva dello 0,26%. Nonostante questo, tra gennaio e marzo però è cresciuto il numero delle nuove imprese che sfiorano quota 116mila, il valore più alto in assoluto negli ultimi 4 anni. Lo certificano i dati Unioncamere – InfoCamere.
Tra gennaio a marzo, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, è tornato a salire però anche il numero delle imprese cessate che, quest’anno, ha toccato le 131.345 unità. Conseguentemente il saldo fra iscrizioni e cessazioni è risultato negativo per 15.606 unità, in peggioramento rispetto al I° trimestre del 2016 e in controtendenza dopo un triennio in cui il bilancio trimestrale delle imprese pur mantenendosi sempre in campo negativo aveva mostrato segnali di progressivo recupero .
Il primo trimestre si conferma in rosso anche per le imprese artigiane (-10.942 unità il saldo), ma la riduzione della base imprenditoriale è la più contenuta dell’ultimo decennio, conseguenza diretta di un numero di cessazioni sceso sotto la soglia delle 40mila unità, anch’esso il valore più basso fatto registrare negli ultimi dieci anni nell’universo artigiano. Complessivamente il totale delle imprese presenti nei registri camerali alla fine di marzo risulta pari a 6.038.746 unità, di cui 1.327.006 artigiane.
Da un punto di vista di forma giuridica l’indagine Movimprese evidenzia un andamento controcorrente delle società di capitali: 13.613 in più in tre mesi (pari ad un tasso di crescita dello 0,9%). La loro vitalità riesce solo in parte a controbilanciare il saldo negativo delle ditte individuali, diminuite nello stesso perido di 22.247 unità (pari allo 0,69% in meno rispetto alla fine dello scorso anno), risultato peggiore di quello del 2016, quando il saldo si attestò a -21mila unità.
Tra le regioni, saldi con segno positivo, seppur contenuti, si registrano nel Lazio (+902), in Sardegna (+568), Sicilia (223) e Calabria (+133), ma nessuna delle quattro ripartizioni geografiche, nel trimestre da poco concluso, si colloca in terreno positivo: il Sud e Isole fa registrare il migliore risultato del periodo (solo -1.670 imprese), mentre è al Nord-Ovest la contrazione più sensibile (-6.099 unità).
Nel complesso, in 11 regioni su 19 il saldo del trimestre peggiora rispetto al corrispondente periodo del 2016. Tra gli artigiani, nessuna regione chiude in positivo e in due casi (Toscana e Sardegna) si registra un’ ulteriore contrazione rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Guardando ai settori, gli unici che vedono aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale sono quelli del Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.300 imprese, di cui 473 artigiane), le Attività professionali scientifiche e tecniche (+459, -95 tra le imprese artigiane) e il settore della Sanità e assistenza sociale (+335). Il Commercio è il settore che, in termini assoluti, arretra maggiormente (oltre la metà dell’intero saldo negativo: 8.701 imprese in meno, -0,57% in termini relativi). Seguono le Costruzioni con una flessione di 5.582 unità (-0,67%) e l’Agricoltura (-4.997 unità, per una flessione in termini relativi dello 0,66%).