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Ocse: 53 over 65 per ogni 100 lavoratori attivi in 2050

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Roma, 18 ott. (AdnKronos) – L’invecchiamento della popolazione colpirà fortemente le giovani generazioni nell’area dell’Ocse e farà crescere le disuguaglianze. Nel 2050, infatti, ci saranno 53 over 65 anni per ogni 100 attivi (persone di un età compresa tra i 20 e i 64 anni) contro 28 nel 2015 e 20 nel 1980. A suonare il campanello d’allarme è l’Ocse nel rapporto ‘Preventing Ageing Unequally’ pubblicato oggi. Gli anziani nel prossimo futuro, rileva l’organizzazione internazionale, avranno situazioni molto diversificate: “vivranno più a lungo ma saranno anche più numerosi ad aver registrato periodi di disoccupazione e di stipendi bassi mentre altri avranno avuto lavori stabili e ben retribuiti”.
Proprio per questo l’Ocse raccomanda di “prevenire le disuguaglianze prima che si accumulino” in particolare puntando sull’aiuto ai giovani svantaggiati e aumentando la spesa per la sanità soprattutto le categorie più a rischio. Anche perché, come si osserva nel rapporto, “in media un uomo di 25 anni diplomato dell’insegnamento superiore può sperare di vivere circa 8 anni in più rispetto ad un suo omologo meno diplomato” mentre per le donne questo scarto è di 4,6 anni. Inoltre, sottolinea l’Ocse, “serve che i servizi sanitari adottino un approccio più centrato sul paziente” e che i servizi per favorire l’occupazione “raddoppino i loro sforzi per aiutare i disoccupati a ritrovare un lavoro e tolgano gli ostacoli che impediscono ai lavoratori in età avanzata di rimanere al proprio posto di lavoro o di essere assunto”.
Infine, sostiene l’organizzazione, “bisogna affrontare anche le disuguaglianze che colpiscono gli anziani” in particolare riformando il sistema previdenziale. “Alcuni paesi -rileva il rapporto- non sono in grado di garantire un reddito sufficiente ai pensionati e in particolare alle donne pensionate. Per lottare contro queste disuguaglianze bisogna, in particolare, rendere i servizi di sanità a domicilio sostenibili per tutti e migliorare il sostegno alle famiglie”.