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Odyssea, una piattaforma unica per i dati sul Mediterraneo

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Roma, 6 giu. – (AdnKronos) – L’Unione Europea ha finanziato con 8,4 milioni di euro il progetto internazionale Odyssea che mira allo sviluppo di una piattaforma che integri i dati provenienti dagli osservatori presenti e dai modelli previsionali di tutto il bacino del Mediterraneo. La piattaforma connetterà informazioni provenienti dai database già esistenti gestiti da istituzioni pubbliche, enti di ricerca e università.
Il progetto, della durata di quattro anni e mezzo, è finalizzato a rendere facilmente accessibili i dati marino costieri del bacino del Mediterraneo, adattandoli ai diversi utilizzatori finali. Tra questi, gli impianti di maricoltura, la pianificazioni di parchi eolici off shore, di energia dal mare (moto ondoso in primis), impianti oil and gas, cavi sottomarini, politiche locali e internazionali, dati portuali e traffico marittimo.
Il progetto svilupperà un network di osservatori costieri dotati di innovativi sensori marini, modelli oceanografici e fornirà dati facilmente fruibili ad amministrazioni locali e comunità scientifica internazionale. Verranno inoltre elaborati algoritmi complessi per organizzare e integrare grandi quantità di dati in modo da produrre servizi informativi di dettaglio.
“Abbiamo identificato una necessità reale di integrare e armonizzare gli osservatori esistenti nel mar Mediterraneo aumentandone la loro capacità operazionali – spiega Georgios Sylaios dell’Università Democritus, che coordina il progetto – Il progetto supporterà le politiche comunitarie finalizzate allo sviluppo di strategie di monitoraggio e previsione dei dati marini ed alla crescita dei posti di lavoro nel settore”.
Il progetto Odyssea, capitanato dalla Democritus University of Thrace in Grecia, è finanziato dal programma Europeo per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020 e vede il coinvolgimento dell’Università Sapienza di Roma con il Dipartimento di Ingegneria Astronautica Elettrica ed Energetica, il Centro Interdipartimentale Territorio Edilizia Restauro e Ambiente eil Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Bologna.
Coinvolti 28 partner, provenienti da 14 nazioni, sia europee che delle aree mediterranee extraeuropee. In particolare il consorzio include enti di ricerca, università, decisori politici, organizzazioni non governative e piccole medie imprese. I lavori sono iniziati oggi a Kavala, in Grecia, con un meeting di tre giorni tra gli addetti ai lavori.