Roma, 6 nov. (AdnKronos) – “Se la casa brucia bisogna bloccare i piromani e spegnere l’incendio. Dopo il voto siciliano rinfacciarsi le colpe è la scelta peggiore mentre aggredire la seconda carica dello Stato aggiunge solo confusione e offese. A questo punto si sono consumati anche gli appelli all’unità né basta agitare l’incubo della destra. Le persone ci voteranno quando torneranno a credere nella nostra utilità”. Lo dichiara Gianni Cuperlo del Pd.
“La Sicilia dice questo: parte del popolo di centrosinistra ha smarrito la fede. Per fargliela ritrovare abbiamo a disposizione un pugno di mesi. E allora servono coraggio e umiltà. Serve una svolta nelle scelte e nella selezione delle classi dirigenti. Tocca al partito più grande la mossa del cavallo. Rompere lo schema e mettere sul tavolo tutto l’impegno e disponibilità a costruire una nuova, larga coalizione di centrosinistra. La direzione dia mandato a un gruppo di personalità di incontrare soggetti politici, movimenti, forze sociali e sindacali disposte a camminare su questo sentiero. Lo si faccia dichiarando che non ci si coalizza con esponenti o culture della destra”, aggiunge.
“Le alleanze non sono una somma di sigle, ma riflettono sempre un’identità e lo sguardo che rivolgi al paese e a chi sta peggio. Pisapia, Bonino, Calenda, Grasso, Bersani: mai come adesso tutti abbiamo bisogno di tutti. E mai come ora c’è bisogno di un Partito Democratico ancorato alla sua missione. Le sconfitte possono indurre ad arroccarsi oppure spingere ad aprirsi al rischio e all’opportunità di un nuovo inizio. Oggi la prima strada condannerebbe la sinistra a perdere e il Pd a morire. Questo è il momento di ricostruire. Nel verso giusto”, conclude Cuperlo.