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Pediatria: l’indagine, a Grosseto 5.500 ‘under 18’ extra-large

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Roma, 9 giu. (AdnKronos Salute) – Un piccolo esercito decisamente ben pasciuto. I bambini e adolescenti in sovrappeso oppure obesi nella provincia di Grosseto sono 5.486, dei quali 2.203 nel solo Comune. Il dato emerge da un’indagine condotta dal pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera università Ludes di Malta, in occasione del convegno ‘Obesità infantile, problema sociale emergente’, in programma a Marina di Grosseto il 10 giugno (Porto della Maremma, ore 10.30). “Nella fascia di età 6-10 anni si ha la più alta prevalenza, con percentuali simili fra maschi e femmine. In questa fascia di età si registrano nella provincia di Grosseto in totale 3.150 ( 1275 nel Comune di Grosseto) soggetti in sovrappeso e obesi”, spiega Farnetani all’Adnkronos Salute.
“Dagli 11 anni in poi – continua – se i maschi continuano a presentare un eccesso di peso, la percentuale delle femmine XL invece diminuisce notevolmente, infatti si passa dal 33,7% della fascia di età 6-10 anni, a quasi un dimezzamento a 11-13 anni con il 18,4%, per scendere ulteriormente all’8,7% nella fascia di età 14-17 anni. Questo valore femminile è ancora più allarmante rispetto a quello dei maschi, che pure mantengono una prevalenza alta, sempre superiore al 20%”.
“Le adolescenti praticano meno sport dei maschi, perciò – spiega Farnetani – la riduzione del peso viene ottenuta sottoponendosi a una dieta notevolmente ipocalorica, che apre a carenze nutrizionali in una fase di delicata, quella della crescita, quando c’è bisogno di introdurre il calcio, perché si raggiunge il picco di massa ossea. Se sono mancate le sostanze nutritive, ci sarà una fragilità della struttura scheletrica con rischio di osteoporosi e di fratture, soprattutto dopo i cinquanta anni”.
E’ urgente allora intervenire, dice Farnetani, promuovendo l’attività sportiva fra i giovanissimi, in modo da combattere l’obesità e il sovrappeso “senza intaccare l’apporto nutrizionale, che abbiamo visto è fondamentale”. Se con i chili di troppo “si hanno maggiori difficoltà a praticare lo sport”, il pediatra ricorda che l’obesità si combatte anche al mare. “La ‘vita da spiaggia’ è un modo di favorire gli incontri, soprattutto per chi frequenta gli stabilimenti balneari, ma nello stesso tempo la presenza di molte persone adulte garantisce una reciproca vigilanza su bambini e adolescenti”.
“Si tratta di un’occasione da non perdere, cercando di limitare l’uso degli smartphone e favorire gli incontri con i coetanei, la pratica sportiva, il nuoto. Utili anche le semplici passeggiate. Questa attività fisica favorisce il consumo calorico e l’aumento del tono muscolare. Inoltre in spiaggia si possono praticare vari tipi di sport, dal nuoto, al beach-volley, al ping-pong, al surf, allo snorkeling”.
Non solo. “Nelle località balneari la presenza di aree attrezzate per il passeggio, come il lungomare, è un invito a camminare, come pure a spostarsi a piedi per fare piccoli acquisiti. Per fare un esempio – dice l’esperto – se uno percorre, andata e ritorno, l’intero lungomare di Marina di Grosseto oppure fa una passeggiata in pineta fra Principina a Mare e Marina di Grosseto, coprirà 5 km che fanno ‘bruciare’ l’equivalente calorico di 1 piatto di risotto al ragù con parmigiano o ai frutti di mare (500), oppure 1 piatto di insalata di riso (500), o 1 pizza margherita (500)”, conclude Farnetani.