Roma, 11 ott. (AdnKronos) – “Si riconosca lo status di lavoro usurante ai braccianti agricoli, agli addetti imbarcati della pesca, agli operai impegnati in certi massacranti reparti dell’industria alimentare”. A chiederlo, da Bari, è Luigi Sbarra, segretario generale della Fai Cisl, che ha introdotto i lavori del convegno ‘L’agroalimentare del futuro’, organizzato dalla Federazione agroalimentare cislina, alla presenza del ministro Martina e della segretaria generale Cisl Furlan.
“Si tratta – aggiunge il sindacalista – di una condizione fondamentale per assicurare il diritto di quiescenza dopo 35 anni di contributi. I lavori non sono tutti uguali: non possono esserlo neanche le regole con cui si va in pensione”, ha aggiunto.
“Lo diciamo senza retorica – rileva il sindacalista – l’Italia si è finalmente data in questi anni una politica agroalimentare, una visione che ha dato un riferimento importante agli investitori. Abbiamo apprezzato i passi fatti sul versante dello stimolo al capitale produttivo privato. Discorso diverso per quanto riguarda il sostegno al lavoro, con il riconoscimento di una maggiore flessibilità in uscita. Qui dobbiamo sbloccare una situazione ingiusta e ferma da troppo tempo”, conclude Sbarra.