(AdnKronos) – (Adnkronos) – “Prevediamo di introdurre presto anche la possibilità di verificare il comportamento delle nuove vie metaboliche tramite simulazione al computer – aggiunge Alessandro Filisetti responsabile dell’unità di biologia computazionale di Doulix – questo permetterà di verificare eventuali errori prima della verifica in laboratorio riducendo ulteriormente tempi e costi di produzione”.
La biologia sintetica (synthetic biology) è una disciplina nata nel 2005 all’MIT di Boston all’interfaccia tra la biologia e l’informatica che mira a rivoluzionare l’ingegneria genetica utilizzando pezzi di DNA standard che possano essere utilizzati come dei mattoncini lego in modo da semplificare e velocizzare l’ingegnerizzazione di circuiti metabolici e genetici degli organismi viventi per la produzione di nuovi farmaci o biocarburanti.
Se l’ingegneria genetica modifica uno o due geni di un organismo per conferirgli proprietà particolari come la capacità di difendersi dai parassiti o dagli erbicidi, la biologia sintetica punta a modificare l’intero genoma per trasformare le cellule in vere e proprie fabbriche su scala molecolare. Un esempio per tutti la produzione il farmaco antimalarico artemisina originariamente estratto dalla pianta Artemisia annuale ed ora prodotto dalla Amyris e Sanofi su scala industriale usando lievito di birra opportunamente modificato.