Home Nazionale Sanità: gli esperti, sistema emergenza urgenza a rischio senza correttivi

Sanità: gli esperti, sistema emergenza urgenza a rischio senza correttivi

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Roma, 27 mar. (AdnKronos Salute) – Il sistema ancora regge, ma servono interventi urgenti, altrimenti tagli, mancate riforme del territorio e precarizzazioni del personale porteranno al default assistenziale dei servizi di emergenza-urgenza ai cittadini. E’ la denuncia contenuta nel Manifesto della Federazione italiana di medicina di emergenza-urgenza e delle catastrofi (Fimeuc) – che raccoglie al proprio interno otto tra società scientifiche e organizzazioni sindacali per complessivi 9000 iscritti – al termine di un incontro, organizzato oggi a Roma, per i 25 anni dall’istituzione dell’emergenza urgenza.
Un sistema che, dicono gli esperti, “ha migliorato la qualità dell’assistenza preospedaliera e ospedaliera per le patologie tempo dipendenti e per quelle ad elevato rischio di evoluzione negativa. Settore della sanità che più di ogni altro ha il carattere dell’universalità e che negli anni, in attesa di una riforma delle cure primarie, ha avuto anche carattere di sussidiarietà per le categorie più vulnerabili come anziani, poveri e migranti in attesa che gli altri settori se ne facessero carico. E che deve oggi fare i conti sia con la naturale trasformazione dei bisogni, delle conoscenze e delle tecnologie, sia con le compatibilità economiche che, a partire dal 2004, hanno imposto al Ssn cospicui tagli”.
Tra le proposte contenute nel manifesto Fimeuc la creazione di un dipartimento funzionale dell’emergenza monospecialistico integrato territorio-ospedale che aggreghi: mezzi di soccorso (base, intermedio e avanzato), Centrale operativa 118, punti di primo intervento, pronto soccorso con osservazioni brevi intensive generale e pediatrica e Meu-semintensiva delle aziende (ospedaliere, ospedaliero-universitario, territoriali, Irccs o delle aziende regionali 118) che insistono sul territorio/bacino. Una riorganizzazione che deve prevedere la rotazione del personale sulle varie articolazioni, per creare la figura del medico unico dell’emergenza.
Un’altra proposta è quella di modificare i criteri per il triage ospedaliero generale e pediatrico (area su cui deve crescere l’attenzione organizzativa in emergenza urgenza), stabilendo un sistema a 5 livelli, che permette di meglio distribuire i pazienti in accesso per livelli di priorità e di meglio indirizzarli a percorsi con diversa intensità assistenziale.