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Sicilia: Crocetta, da Zingale atto politico inaccettabile, tenta di influenzare voto Ars

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Palermo, 27 lug. (AdnKronos) – “Il procuratore Zingale ha travalicato le sue funzioni e assunto un atteggiamento prettamente politico. Il suo è un atto oggettivamente politico, un’invasione di campo inaccettabile che un magistrato per legge non può fare”. A dirlo all’AdnKronos è il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, all’indomani della decisione da parte del procuratore generale della Corte dei conti siciliana, Pino Zingale, di ricorrere contro il giudizio di parifica del rendiconto della Regione. Un’intenzione che il magistrato contabile ha annunciato in una lettera inviata al presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone. Una decisione senza precedenti che il governatore bolla come “un’invasione del campo politico, un atteggiamento che va oltre ogni regola istituzionale. E’ inaudito”.
Il governatore si è preso un giorno di tempo prima di dire la sua. “Avevo deciso di non commentare per rispetto delle istituzioni – dice -, ma visto che addirittura il pm decide di fare un’intervista e di mandare lettere al Parlamento andando oltre la normale dialettica tra magistrati e istituzioni mi trovo costretto a difendere l’autonomia della Sicilia”. Per Crocetta quello del procuratore Zingale è un “tentativo di influenzare il voto d’Aula”. Sala d’Ercole, infatti, è chiamata a dare il via libera al rendiconto parificato, una mossa che bloccherebbe il ricorso del magistrato contabile. “Ma il pm ha pensato bene di scrivere al Parlamento andando molto al di là delle sue funzioni” dice ancora Crocetta. Senza contare, spiega ancora il presidente della Regione siciliana, che il procuratore può fare ricorso “ed è nelle sue prerogative e lo rispettiamo, solo quando saranno depositate le motivazioni della Corte dei conti sulla parifica. Se avesse avuto la mente libera da ogni pregiudizio avrebbe atteso il deposito delle motivazioni”.