Home Nazionale Sicilia: spese pazze all’Ars, Cracolici ‘con sentenza appello finisce un incubo’

Sicilia: spese pazze all’Ars, Cracolici ‘con sentenza appello finisce un incubo’

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Palermo, 26 mag. (AdnKronos) – “Finalmente è finito un incubo: dopo l’archiviazione della Procura della Repubblica, la Corte dei Conti ha riconosciuto che nessuna delle spese del gruppo Pd all’Ars della scorsa legislatura è stata effettuata per fini personali o familiari da parte di nessuno dei deputati, ad iniziare dal sottoscritto”. Lo ha detto Antonello Cracolici, parlamentare regionale del Pd all’Assemblea regionale siciliana a proposito della sentenza di appello della Corte dei Conti in relazione alle spese sostenute nella scorsa legislatura dal gruppo parlamentare del Partito democratico all’Ars. Cracolici (che nella scorsa legislatura era capogruppo) ha incontrato oggi i giornalisti nella sede del Pd in via Bentivegna, a Palermo, per rendere noti i contenuti della sentenza.
“Questa sentenza – ha spiegato – riconosce che il 75 per cento delle spese che erano state oggetto di condanna in primo grado, erano legittime e regolari. Il gruppo Pd viene tuttavia condannato per una somma totale di circa 72mila euro, riferite principalmente ai costi per la mensa del personale del gruppo nella scorsa legislatura, ad alcune spese legali e ad alcune spese di rappresentanza, come ad esempio piccoli ‘presenti’ per le autorità o per i giornalisti in occasione delle festività natalizie. Valuteremo l’opportunità di presentare un ulteriore ricorso verso questa sentenza che, comunque, rispetto. Anche perché è la stessa Corte dei Conti a riconoscere che non ho mai operato usando soldi pubblici per fini personali”.
“A questo punto, comunque, non posso che esprimere sollievo – ha concluso Cracolici – perché sia la vicenda penale che quella contabile attestano la linearità e la trasparenza sul piano etico da parte mia a dei deputati regionali del Pd”. Nella sentenza della Corte dei Conti si legge tra l’altro: “… in effetti questo gruppo parlamentare, a differenza di altri, si era dotato di un proprio regolamento di gestione finanziaria e contabile in analogia a quanto previsto dall’omologo gruppo PD al Senato”.