Home Nazionale Taxi in sciopero: “-60% ricavi, andiamo a rubare?”

Taxi in sciopero: “-60% ricavi, andiamo a rubare?”

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Roma, 21 nov. (AdnKronos) – Disagi in vista nelle grandi città: taxi fermi fino alle 22, dalle 8, in segno di protesta. I tassisti contestano il riordino del settore, soprattutto sulla questione Uber e Ncc. Tra i sindacati che partecipano allo sciopero ci sono: Unica-Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl-Taxi, Federtaxi-Cisal, Usb-Taxi.
Un calo degli affari “anche del 60% per colpa degli abusivi, Ncc e di Uber”, gridano i tassisti che si sono dati appuntamento a Roma per un sit-in davanti il ministero dei Trasporti a Porta Pia. Vengono da Napoli, Bari con i tassisti per il sociale, Genoa, Firenze e Torino, ma per tutti il nemico sono le liberalizzazioni.
“A Napoli – parla all’Adnkrons un autista – i costi per la macchina sono saliti del 40%, ci sono 800 macchine in più rispetto a quelle che dovrebbero circolare. Ora apre la metro e noi che facciamo? Andiamo a rubare?” La protesta delle auto bianche è anche contro Uber e gli Ncc. “Un abusivismo che si sta trasformando in un vero e proprio caporalato digitale”, rilanciano coro. Riccardo Cacchione, delegato nazionale Usb: “Ieri eravamo al tavolo – spiega – il ministero si era impegnato già da tempo. I problemi sono: le autorizzazioni delle macchine fuori dal comune di residenza, poi le piattaforme digitali che per noi sono solo strumenti ma che non possono bypassare la legge o le licenze e poi l’abusivismo classico. Chi accalappia il turista per poi bastonarlo”.