Home Nazionale Tumori: dieta mediterranea ‘scudo’, riduce rischi cancro seno

Tumori: dieta mediterranea ‘scudo’, riduce rischi cancro seno

0

Roma, 7 mar. (AdnKronos Salute) – Buone notizie per le ‘fedeli’ della dieta mediterranea. Questo regime alimentare, ricco di olio extravergine di oliva, pesce, frutta, verdura, noci e farine integrali, può ridurre il rischio di tumore al seno, in particolare di una forma molto aggressiva, che non può essere trattata con terapia ormonale. Lo riferisce uno studio condotto dal team di Piet van den Brandt della Maastricht University su 62.752 donne tra i 55 e i 69 anni, seguite per oltre 20 anni. La ricerca rivela che ‘mangiare mediterraneo’ riduce del 40% il pericolo di contrarre un cancro al seno Er-negativo.
Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Cancer’, è stato realizzato per il World Cancer Research Fund e rimbalza sulla stampa internazionale. “La nostra ricerca può aiutare a gettare una luce su come il nostro stile alimentare può influire sul rischio cancro. Abbiamo scoperto – spiega van den Brandt – un forte legame tra la dieta mediterranea e un ridotto rischio di tumore al seno Er-negativo nelle donne in post-menopausa, anche in una popolazione non mediterranea. Questo tipo di tumore al seno di solito ha una prognosi peggiore rispetto ad altri tipi di tumori”.
Lo studio è stato condotto su donne olandesi, coinvolte in una maxi-ricerca iniziata nel 1986. Tradizionalmente la dieta mediterranea include un moderato consumo di alcol, ma dal momento che questo è un fattore di rischio per tumore al seno, è stato escluso dallo studio, precisano i ricercatori.
All’interno del campione seguito, 3.354 donne hanno sviluppato un cancro al seno, ma 1.033 casi non sono stati inclusi nell’analisi perché le pazienti avevano una storia di tumore o non avevano presentato dati completi per quanto riguarda la dieta seguita nell’arco dei 20 anni. La ricerca ha concluso che, in generale, per le donne che seguivano più attentamente la dieta mediterranea il rischio di tumore al seno Er-negativo si riduceva del 32,4%, mentre quello in generale di carcinoma mammario del 2,3%.