Home Nazionale Urbana Texture, fotografia installazioni e pittura in mostra all’Art Festival di Spoleto

Urbana Texture, fotografia installazioni e pittura in mostra all’Art Festival di Spoleto

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Spoleto, 26 set. (Labitalia) – Cultura in primo piano per l’exhibition di artisti vari all’Art Festival di Spoleto. L’Occhio dell’Arte ha organizzato un concept artistico di spessore, Urbana texture, grazie alla curatela critica della storica dell’arte Loredana Finicelli, con artisti di provenienza geografica varia e di stili diversi, tra fotografia, installazioni e pittura: da Massimiliano Bartesaghi, Mara Brera, Marisa Cesanelli, Gionata Copparo, Lucio Freni, Alessandro Guerrini, Judith Offord, a Marofeta, Emanuela Pisicchio, Cleofe Ramadoro, Leonardo Serafini, Paolo Veneziani.
“Nulla come la città -afferma Loredana Finicelli- è l’espressione di una memoria tangibile, il punto nel quale il passato e il presente si intersecano prefigurandovi una certa idea di futuro. Quando la città è quella del centro Italia poi, la storia sembra farsi materia, e il passato si riverbera sulle mura, sui merli e sui bastioni, su vicoli e viottoli che serbano il crisma di una civiltà intera. Perché nulla, come la città, è plasmato dalla civiltà nel suo farsi, che sceglie accuratamente i suoi simboli religiosi e civili e, nella proprio nella città, identifica il luogo dei suoi rituali collettivi”.
“Spoleto -commenta Finicelli- è emblematica in tal senso. Porta i segni dei domini e dei popoli che vi si sono succeduti; custodisce gelosamente gli echi di antiche grandezze e, testimone di un passato glorioso, gioca ancora un ruolo predominante nei destini culturali di questo paese. La mostra Urbana Texture, che con l’Associazione Occhio dell’Arte di Lisa Bernardini proponiamo nell’ambito dello Spoleto Art Festival, rinnovando un gemellaggio proficuo e funzionante tra due protagonisti degli eventi culturali, pone al centro della sua iniziativa una riflessione artistica sul tema della città, indagata nelle sue mille sfaccettature, interpretazioni, e molteplici identità”.
“La formula -chiarisce- non prevede solamente una mostra di pittura, ma promuove l’idea di un dialogo proficuo tra espressione pittorica e fotografia, con opere che colloquiano tra di loro e in qualche modo si relazionano contaminandosi. A una sequenza di scatti dedicati allo spazio urbano, alle superfici dei palazzi e all’emblema della metropoli contemporanea, quale è il grattacielo tutto vetro e metallo, rispondono le interpretazioni pittoriche degli artisti che offrono una propria visione, ricca di mille variabili, della città odierna”.
“E, sorprendentemente, ma neanche troppo -avverte- la città che emerge da questa sperimentazione artistica non è mai rispondente a quella attuale e collettiva, a quello spazio di vita vissuta che ognuno di noi sperimenta ogni giorno: borghi e castelli si alternano a vedute urbane, a cityscapes indefiniti e immaginifici ma, su queste numerose visioni, la città che finisce per dominare è quella interiore e visionaria”.
“Che siano scorci urbani di cittadine medievali -continua Loredana Finicelli- o porzioni di metropoli futuristiche, diurne e notturne, lo sguardo che prevale è tutto interiore e soggettivo e, la veduta che ne viene restituita, prima di essere reale, è una veduta dove la memoria e l’immaginazione si incontrano e lo spazio si fa onirico. Uno spazio praticabile solamente dalla soggettività dell’artista e fruibile esclusivamente dalla sensibilità del pubblico”. La presidente dell’Occhio dell’Arte, Lisa Bernardini, si dichiara soddisfatta “dell’alta qualità raggiunta dal concept espresso a Spoleto, e della sua collaborazione con la storica dell’arte e critica Finicelli, con cui si dichiara pronta a lavorare ad un nuovo, imminente progetto sul mondo femminile”.