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Temperatura e principio concordanza per degustare vino e gelato

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Roma, 15 giu. (Labitalia) – Temperatura, principio della concordanza e ordine di degustazione. Queste le tre regole da tenere presenti per degustare al meglio vino e gelato, date dall’Istituto del gelato italiano, in vista dell’estate. L’abbinamento vino-cibo è uno dei più spinosi. Il bianco va davvero con il pesce e il rosso con la carne? Con la pizza meglio vino o birra? I formaggi vanno accompagnati da un vino fresco o a temperatura ambiente? E con il gelato? Ebbene, anche l’alimento principe dell’estate ben si sposa con il nettare degli dei. L’accostamento non è, però, così semplice e immediato, ma si tratta di una scelta delicata, che richiede attenzione e competenza. Ma seguendo i consigli dell’Istituto del gelato italiano è possibile ottenere risultati sorprendenti e molto gratificanti.
Innanzitutto, è più facile creare abbinamenti con gelati sostanzialmente ‘morbidi’: ideali, quindi, le creme e i semifreddi, ma anche, ad esempio, il cioccolato fondente, che con il suo gusto deciso, poco dolce e a tratti pungente viene facilmente valorizzato da specifici vini. Il gelato migliore per i nostri abbinamenti è quello ideale da gustare a temperature tra i 12 e i 15 gradi, senza il rischio di ritrovarsi con le papille gustative anestetizzate e di compromettere così l’assaggio. Il vino, invece, deve essere servito a una temperatura leggermente più alta (un paio di gradi in più) di quella che gli sarebbe ottimale. Nel gioco degli abbinamenti, gli esperti enologi si basano sul principio della contrapposizione e quello della concordanza.
E’ proprio quest’ultimo ad aiutare nella selezione del vino giusto: deve essere, infatti, dolce e non troppo alcolico per non annullare il gusto del gelato e deve essere scelto tenendo conto delle principali caratteristiche gustative del gelato stesso, come l’aromaticità e la grassezza. Un dettaglio fondamentale, inoltre, è l’ordine di degustazione: il vino deve essere sorseggiato prima di gustare il gelato, mai viceversa. “Con le creme tipo cioccolato, pistacchio o nocciola -suggerisce Luigi Cristiano Laurenza, sommelier Ais, interpellato dall’Istituto del gelato italiano- l’accostamento con il vino può sembrare impervio, ma ci sentiamo di consigliare un Jerez Pedro Ximenez o un Vin Santo Occhio di Pernice, entrambi prodotti più densi e sciropposi che liquidi. Con i gelati di frutta il discorso cambia e sarà un vero piacere accompagnarli, ad esempio, a un Moscato d’Asti o a un Brachetto d’Acqui freddissimi. Nel caso della frutta, insomma, occorre scegliere un vino con un residuo zuccherino che richiami aromi e profumi della preparazione che si va a gustare”.
Ecco, dunque, una rapida carrellata di abbinamenti da provare: Moscato rosa con la crema, zuppa inglese, torroncino e crema di nocciole, Gelato al Tiramisu; Moscato di Sicilia con la Cassata in versione semifreddo; Moscato e Passito con cioccolato e fragole; Passito Superiore di Pantelleria con il pistacchio; Vin Santo con il variegato al caffè, con nocciola, noce e pistacchio.
E poi: Malvasia delle Lipari con vaniglia e cannella o con la Cassata in versione semifreddo; Tokaji con zabaione e mandorle; Ice Wine con il torrone; distillati invecchiati e liquori con cioccolato fondente; Marsala Ambra Superiore con Sacher; Porto Tawny, Madeira Malmsey e Sherry Pedro Ximenes, ma anche rum invecchiato con cioccolato extrafondente; Chianti classico riserva con gelato al cioccolato, ottimo anche per esaltare gli aromi di vaniglia, caramello e la tostatura del cacao, sempre che il gelato abbia un gusto forte di cioccolato e non sia eccessivamente dolce.
E per i più piccoli, l’Istituto del gelato italiano ha pensato a un abbinamento, ovviamente analcolico: un infuso freddo con frutta, spezie e petali scelti, utilissimo anche per aiutare a fornire la giusta idratazione nei mesi più caldi.