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I 30 anni del Fimia

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I 30 anni del Fimia

Il Fimia ha 30 anni. Li festeggerà il 27 ottobre con un convegno al quale prenderanno parte il Sottosegretario al Welfare, Maria Grazia Sestini; il Sindaco di Arezzo, Luigi Lucherini; il Presidente della Provincia, Vincenzo Ceccarelli. Con loro gli esponenti delle associazioni e dei sindacati che nel 1975 si fecero promotori della costituzione del Fimia. Per Confartigianato ci sarà il Presidente nazionale Giorgio Guerrini; per Cna il Presidente Provinciale Mauro Patrussi ed in rappresentanza delle tre sigle sindacali, i Segretari regionali di Cisl e Cgil, Maurizio Petriccioli e Luciano Silvestri ed il Segretario regionale aggiunto di UIL Mario Catalini, nelle vesti anche di vice Presidente Fimia. Le conclusioni saranno di Tommaso Ausilio, Presidente dell?Ebret.
La relazione introduttiva verrà svolta dal Presidente del Fimia, Giovan Battista Donati: ?in questo convegno sottolineeremo il valore dell?esperienza della bilateralità, una vera e proprio risorsa per il territorio. Ed il Fimia rientra a pieno titolo nella lunga storia degli enti bilaterali che hanno fatto di Arezzo un?esperienza avanzata a livello italiano. Le sue attività iniziali, trent?anni fa, erano concentrate soprattutto nei servizi di assistenza per malattia e infortunio dei dipendenti. Si trattava di fornire prestazioni integrative ad aziende e dipendenti, rispetto a quelle previste dalla legge o dai contratti nazionali di lavoro?.
Con il tempo il Fimia è diventato un luogo dove le associazioni datoriali artigiane, CNA e Confartigianato Imprese Arezzo e le associazioni sindacali dei lavoratori, CGIL, CISL e UIL, discutono in merito alle decisioni più appropriate da adottare per il futuro del comparto artigiano nella sua globalità, inteso come imprese e dipendenti che lavorano all?interno di esse.
?Le esperienze che abbiamo realizzato ad Arezzo ed in Toscana sono molto positive ? sottolinea Donati. Essenzialmente per due motivi. Il primo è la capacità delle associazioni artigiane e dei sindacati dei lavoratori di definire insieme progetti e di garantire quindi, ad imprese e lavoratori, le prestazioni di cui hanno bisogno. E qui si innesta il secondo motivo e cioè l?oculatezza e la professionalità con le quali è stato e continua ad essere gestito il Fimia?.
Nel corso degli ultimi anni, il Fondo ha assunto un ruolo più ampio: ospita lo sportello dell?Ebret, l?ente bilaterale regionale toscano; la Commissione di conciliazione in sede sindacale per le vertenze legate ai rapporti di lavoro; l?OPTA, cioè l?organismo paritetico territoriale dell?artigianato in cui operano i rappresentanti territoriali per la sicurezza nei luoghi di lavoro.
?Oggi ? afferma Donati ? è di particolare rilievo il nostro ruolo di sportello provinciale dell?Ebret. In questo momento di grave crisi, le imprese artigiane non avrebbero alcun tipo né di aiuto nè di ammortizzatore sociale, contrariamente all?industria. Soltanto quest?anno c?è stata la concessione della cassa integrazione per i settori oro e moda. Ma finora per tutte le aziende ed ancora oggi per tutte coloro che non sono impegnate nell?oreficeria e nel tessile abbigliamento calzature, c?è solo l?Ebret e quindi il Fimia che possono offrire strumenti di integrazione salariale in caso di crisi aziendale. Siamo, purtroppo spesso, l?unico strumento che consente alle aziende di andare avanti e di non privarsi di quella manodopera qualificata che altrimenti sarebbero costrette a licenziare?.

Articlolo scritto da: Fimia – Eba Arezzo