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Opposizione lascia l’aula

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La gran parte dei consiglieri di opposizione (l’intero gruppo di Forza Italia e parte di An) ha duramente contestato la proposta di variazione dell’ordine del giorno e ha abbandonato l’aula al momento del voto su questa stessa variazione.
Il capogruppo di Forza Italia, Rossella Angiolini, si è fatta portavoce di questa contestazione, giudicando “offensiva per il Consiglio, per il Sindaco e per i cittadini” il fatto che venisse posticipata la presentazione del programma del Sindaco.

Luigi Lucherini ha considerato “assurdo discutere la variazione al piano triennale delle opere prima di discutere il programma di mandato” e il capogruppo di An, Ammirati, ha aggiunto che “in sette anni di governo del centro destra non si era mai registrato un cambiamento dell’ordine del giorno” e che quello messo in atto dalla maggioranza “è un atto contro la città”. Il consigliere Giorgetti ha sottolineato come “la maggioranza non abbia in realtà un programma” mentre Pier Luigi Rossi ha aggiunto che si è di fronte alla “svalutazione del ruolo del Sindaco” e che “è grave che ancora il suo programma non sia stato ancora presentato”.

Il consigliere Macrì ha dichiarato che “Fanfani ha battuto ogni record tra i sindaci italiani, non presentando ancora, dopo 120 giorni, il suo programma e questo contro quanto previsto dalla legge e dallo Statuto. Gli aretini stanno ancora attendendo di sapere cosa farà”.
Infine il consigliere Franco Barbagli ha affermato che “il Sindaco dimostra sudditanza psicologica e comportamentale di fronte alle stratega di una sinistra che è divisa al suo interno”.
Pur non avendo abbandonato l’aula, il consigliere dell’Udc Borri ha anch’egli contestato la variazione dell’ordine del giorno: “significa svilire ed offendere sia il Sindaco che la città”.