Arezzo – La prima sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana si è espressa a favore del Comune di Arezzo in merito al ricorso presentato dalla ditta seconda classificata nella gara d’appalto indetta dall’amministrazione stessa per l’affidamento della progettazione esecutiva, coordinamento, sicurezza ed esecuzione dei lavori di restauro della Fortezza Medicea nei lotti 1 (bastione della Spina), 3 (bastioni Soccorso e Chiesa) e 4 (bastione della Diacciaia).
Era un ricorso su aspetti prevalentemente formali inerenti l’ammissione delle varie imprese alla gara che non avevano indicato nel gruppo di progettazione la presenza di un “giovane progettista”. Per questo, la ditta suddetta aveva chiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del provvedimento di aggiudicazione dell’appalto, oltre che dei verbali di gara, del bando stesso, del disciplinare e di tutti gli atti connessi. A queste istanze si accompagnava la richiesta di vedere riconosciuto il diritto a ottenere l’aggiudicazione della gara in questione.
La commissione tecnica comunale, acquisiti i pareri legali, aveva ammesso tutte le imprese in quanto trattavasi di gara prevalentemente di lavori e non di progetto.
La sentenza del TAR ha rilevato che “il ricorso non appare assistito dal necessario fumus boni iuris, stante il rilievo che la invocata normativa relativa al c.d. giovane professionista non appare, a un primo sommario esame, applicabile alla presente fattispecie”.

“Il Tar – dichiara l’assessore Franco Dringoli – ci conforta di una decisione che conferma il buon operato dell’amministrazione comunale nell’indizione e gestione di una complessa gara d’appalto che sblocca finalmente l’aggiudicazione di lavori importanti su un complesso monumentale di eccellente qualità, uno dei fiori all’occhiello dell’attuale mandato. L’amministrazione ha fatto la scelta giusta: adesso possiamo procedere celermente alla firma del contratto per dare avvio ai lavori nei tempi previsti dall’appalto”.