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Accordo territoriale di Genere

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Accordo territoriale di Genere

Questa mattina, nella sala della Giunta della Provincia di Arezzo, Carla Borghesi, assessora al Lavoro, Formazione professionale e Pari opportunità, ha siglato per conto dell’Ente, l’Accordo territoriale di genere con i sindaci presidenti delle 5 Conferenze zonali.
La Provincia – cui l’attuale programmazione regionale conferma il ruolo di promozione e coordinamento nella stipula dell’Accordo territoriale di genere – con questo darà avvio al percorso previsto dal Piano regionale triennale di programmazione della L.R. 16/2009 “Cittadinanza di genere”.
Il Piano prevede l’attivazione di progetti provinciali condivisi prevalentemente con i comuni che in questo caso andranno in continuità con quanto già attivato nella precedente programmazione: azioni che vadano incontro alle esigenze di conciliazione vita-lavoro dei cittadini e delle cittadine; di promozione e formazione dell’equa distribuzione della responsabilità uomo-donna; per la diffusione e la conoscenza del principio di parità; per valorizzare la diversità fra i generi.
I progetti che le Zone Socio Sanitarie hanno raccolto sulla base delle programmazioni comunali saranno cofinanziati attraverso la seconda tranche del contributo erogato ai sensi della L.R. 16/2009 con 13.000 euro a Zona.
La Provincia di Arezzo gestirà direttamente due specifici progetti utilizzando parte delle risorse del Piano Regionale 2012-2015: uno coinvolgerà gli studenti degli istituti scolastici superiori in azioni di formazione volte a favorire l’equa distribuzione familiare uomo-donna, il principio di parità e la valorizzazione delle diversità. Il secondo ha lo scopo di analizzare e valutare le azioni positive messe in atto attraverso politiche family friendly nel mondo della cooperazione.
Tutti gli interventi progettuali dovranno concludersi entro il 30 ottobre 2013.
«L’auspicio – ha detto l’assessora Carla Borghesi – è che anche dopo tale data, la Regione, in piena sintonia con i soggetti del territorio, prosegua a investire con la stessa assiduità, su tematiche cruciali che costituiscono il fulcro di uno sviluppo sociale paritario e democratico. Gli interventi finanziati con l’Accordo, anche se apparentemente possono sembrare di piccola entità, costituiscono un aiuto fondamentale ai lavoratori e soprattutto alle lavoratrici che sono quelle maggiormente penalizzate nell’attuale contesto socio-economico».