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Fanfani scatena la ‘guerra dei fossi’

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Fanfani scatena la ‘guerra dei fossi’

E’ guerra. Verbale ma durissima. I consorzi di bonifica sono “territorialmente irragionevoli, politicamente inopportuni ed hanno profili di illegittimità costituzionale”.
Da queste considerazioni, il Sindaco Fanfani fa discendere una serie di azioni amministrative e politiche. La prima: la richiesta di sospensione delle elezioni per gli organismi dirigenti del Consorzio. “Farò una domanda formale al Presidente della Giunta Regionale. Le elezioni costeranno una cifra consistente, soprattutto in questi tempi di crisi e mentre si procede verso l’azzeramento delle province”.
La seconda: il Comune di Arezzo non pagherà la tassa. “Con il nostro Ufficio legale stiamo preparando l’atto di opposizione. Entreremo in causa con il Consorzio”.
La terza: la restituzione del “differenziale” tra quanto pagato finora dai cittadini di Arezzo e quanto ottenuto, in termini di investimenti, in questo territorio.
La quarta: a casa i vertici del Consorzio. “Ancora alla Regione chiederò la revoca dell’attuale Commissario perché ha dimostrato un’evidente ostilità nei confronti del Comune di Arezzo”.

Il Sindaco Fanfani sottolinea che la sua opposizione a questo ente l’ha dimostrata ancora prima della sua nascita: “evidenziai alla Regione Toscana, in anticipo rispetto all’approvazione delle legge istitutiva, tutti i possibili rischi di questa scelta”.
I risultati sono stati peggiori delle previsioni. “L’annunciata fine delle province dovrebbe indurre ad una riorganizzazione dei servizi che risponda a criteri di omogeneità territoriale nonché di efficacia ed efficienza. In realtà la legge regionale ha definito sei aree particolarmente disomogenee tra di loro e la nostra, se possibile, lo è più delle altre”.

La tassa di bonifica? “In realtà siamo di fronte ad una nuova patrimoniale, ad una sorta di Imu. E il problema non è soltanto di illegittimità formale ma anche di scelta e di strategia politica nell’utilizzazione delle risorse”. E il Sindaco mette in fila i conti di Arezzo: “i nostri cittadini pagano circa 1 milione di euro all’anno. Approssimativamente 5 milioni in 5 anni. Quale contropartita hanno avuto, in termini di investimenti, 235mila euro nel 2008, 182mila nel 2009, 168mila nel 2010, 204mila nel 2011 e 437mila nel 2013. Il rapporto è di 5 milioni contro 1,2 milioni di euro. Dobbiamo poi considerare che il 43% delle spese del Consorzio sono generali e quindi vorrei sapere perchè gli enti locali non possono fare da soli con un evidente risparmio. In secondo luogo nessun nostro ufficio è stato coinvolto nella programmazione degli investimenti. E questo dinanzi ad un nostro notevole sforzo per investimenti nelle casse di espansione dei principali torrenti che attraversano il territorio”.

Fanfani nega che alla base delle diversa distribuzione dei fondi ci sia un concetto solidaristico. “In realtà dovrebbe essere detto con chiarezza se il sistema dei consorzi di bonifica serve a sostenere il sistema delle produzioni agricole. Se così non è e se l’obiettivo è quello di garantire la regimazione delle acque e la sicurezza idrogeologica, allora vogliamo decidere da noi senza strutture intermedie”.

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